Tipi di caldaie: quanti sono e cosa bisogna sapere
I tipi di caldaie esistenti sono tanti e la distinzione si può fare in base a diverse caratteristiche. Tra i vari tipi di caldaie si può distinguere per combustibile utilizzato, tiraggio, tecnologia di scambio e potenza termica. Questi sono solo alcuni dei parametri da prendere in considerazione quando occorre classificare le tipologie di caldaie domestiche. Vediamo allora quanti tipi di caldaie esistono e quali sono le loro caratteristiche principali.
Quali sono i tipi di caldaie in commercio?
La differenza tra caldaie a gas e caldaie a condensazione, da sola, non basta a classificare l’intera gamma di caldaie in commercio. Le tipologie esistenti, infatti, sono davvero tante.
Per avere un quadro più completo occorre fare una distinzione tra:
- caldaie a camera aperta e camera stagna;
- caldaie a gas;
- caldaie a pompa di calore;
- caldaie a condensazione;
- caldaie elettriche;
- caldaie a legna, a pellet e a biomassa;
- caldaie murali.
Ma quali sono le caratteristiche, i pro e i contro di questi tipi di caldaie per il riscaldamento? Proviamo a fare un po’ di chiarezza esaminando singolarmente i diversi tipi di caldaia.
Caldaie a camera aperta o a camera stagna
All’apparenza simili, soprattutto dal punto di vista estetico, queste due tipologie hanno un funzionamento profondamente differente. Per camera si intende quella di combustione, ovvero il vano collocato tra il bruciatore e lo scambiatore. Questo è il luogo in cui trae origine la fiamma, tramite la miscelazione del gas proveniente dal bruciatore con l’aria.
- Nelle caldaie a camera aperta, l’aria viene prelevata dall’esterno tramite un tiraggio forzato.
- In quelle a camera stagna, invece, l’aria viene prelevata dall’ambiente circostante tramite tiraggio naturale.
Il tiraggio è l’operazione che garantisce la circolazione continua dell’aria nel braciere e nel camino, fornendo la quantità di ossigeno necessaria alla combustione ed eliminando i fumi. Una caldaia a camera stagna costa di più rispetto ad una caldaia a camera aperta. Di contro, però, garantisce l’installazione anche in spazi ridotti e in qualsiasi luogo di una casa. La caldaia a camera aperta, invece, richiede obbligatoriamente prese d’aria verso l’esterno.
Caldaie a gas
Ancora ad oggi rappresentano la tipologia di caldaia più diffusa. Esistono diversi tipi di caldaie a gas e possono essere alimentate a gasolio, metano o a GPL.
- Le caldaie a GPL richiedono uno spazio ampio per lo stoccaggio del combustibile, sono preferite lì dove non arriva il gas metano, ma richiedono una cisterna per l’immagazzinamento del Gas Propano Liquido. Rispetto agli altri gas, è considerato pulito e non inquinante. Il compito di una caldaia a GPL è quello di mantenere la potenza della miscela di gas e aria costante, assicurando così standard elevati di rendimento. A gestire la regolazione della temperatura è una centralina elettronica. Tra i vantaggi di questa soluzione si annoverano la facilità nella manutenzione e la possibilità di usufruire, a seconda del rendimento della caldaia, degli incentivi statali.
- Le caldaie a metano si usano per il riscaldamento delle case e per la produzione di acqua calda ad uso sanitario. Possono essere a camera aperta o stagna e non richiedono lo stoccaggio del combustibile: il metano arriva infatti in forma liquida nei condotti del gas, per essere bruciato e produrre calore. Le caldaie a metano ad efficienza elevata possono godere di detrazioni fiscali. Inoltre ingombrano poco e si rivelano particolarmente economiche. Tramite alcuni accorgimenti risultano perfino in grado di accogliere gasolio o GPL.
- Le caldaie a gasolio, infine, sono in uso prevalentemente nelle zone non servite dal gas metano. Possono disporre di bollitore separato o incorporato e hanno bisogno di un serbatoio per stoccare il combustibile, che può essere nafta o gasolio. Per questo motivo richiedono una manutenzione più frequente, avendo però il vantaggio di un prezzo ridotto per il gasolio.
Caldaie a pompa di calore
Anche le caldaie a pompa di calore consentono di riscaldare gli ambienti e produrre acqua calda sanitaria. In confronto alle caldaie tradizionali a gas, però, questa tipologia garantisce un risparmio energetico del 75% sulla bolletta elettrica. La pompa di calore ha un funzionamento completamente inverso rispetto ad un comune frigorifero. Ciò significa che la pompa di calore ricava energia dall’ambiente e lo rilascia sotto forma di riscaldamento. Per compiere questa operazione si serve di uno scambiatore di calore. Nella pompa di calore è collocato un circuito chiuso, al cui interno viene inserito un fluido refrigerante che si trasforma dallo stato liquido a vapore.
Caldaie a condensazione
La caratteristica principale di una caldaia a condensazione è quella di recuperare il calore, utilizzato per riscaldare l’acqua, sfruttando l’energia termica dei fumi. Quelli prodotti mediante la combustione vengono progressivamente riscaldati, tornando allo stato liquido. Una volta raggiunta e superata una data soglia, il vapore condensa e libera il calore latente. Questo processo permette di sfruttare tutto il calore ricavabile dai fumi di combustione e di sfruttare il potenziale dell’energia termica nella sua totalità.
Rispetto alle caldaie tradizionali, infatti, il calore latente non viene disperso e il rendimento della caldaia può raggiungere il 110%. Attenta all’ambiente, grazie alle ridotte emissioni di CO2, l’acquisto di una caldaia a condensazione beneficia dei bonus fiscali e fa risparmiare notevolmente in bolletta.
Caldaie elettriche
La caldaia elettrica prevede che l’acqua venga riscaldata tramite una resistenza elettrica. Rispetto a una caldaia tradizionale, quindi, non avviene una combustione e non sono rilasciati fumi di scarico. Questa soluzione si rivela ottimale in coppia con un impianto che sfrutta l’energia rinnovabile, come ad esempio un impianto fotovoltaico dotato di sistema di accumulo. Tra i vantaggi di questa proposta, oltre alla possibilità di beneficiare dei bonus statali, rientrano i bassi costi di manutenzione e l’elevato rendimento.
Caldaie a legna, pellet e biomasse
- Le caldaie a legna si servono di combustibili alternativi e sono definite caldaie a fiamma inversa. Ciò significa che la fiamma si sviluppa verso il basso, facendo in modo che la legna non bruci tutta insieme. Possono essere aspirate o soffiate e alimentate con ceppi di legna o biomasse. La legna è considerata una biomassa e ricresce a ritmo doppio rispetto al suo utilizzo. Proposte simili sono quelle delle caldaie a pellet e a biomassa.
- La caldaia a pellet necessita di una canna fumaria, ma ha tra gli indiscutibili vantaggi la certezza di non dover intervenire sull’impianto di riscaldamento per funzionare. Inoltre è economica, ha un elevato potere calorico e un ottimo rendimento. Si rivela adatta a scaldare piccoli o grandi ambienti e risulta essere intuitiva e di facile utilizzo.
- La caldaia a biomassa è quella che utilizza proprio pellet, cippato o legno. Si tratta di materiali economici, derivanti da scarti alimentari o agricoli, necessari alla combustione in sostituzione del gas usato dalle caldaie tradizionali.
La caldaia a legna, pellet o biomassa è particolarmente conveniente rispetto ai tradizionali sistemi a gas e si fa apprezzare per i tempi rapidi di accensione, per la facilità di manutenzione e per la sicurezza.
Caldaie murali
Dulcis in fundo le caldaie murali. Si tratta di caldaie compatte e facilmente installabili in spazi ristretti. Esistono diversi tipi di caldaie murali.
- Una caldaia murale può essere infatti sia a gas che a condensazione. Solo in quest’ultimo caso viene assicurata la possibilità di accedere agli incentivi statali.
- Una caldaia murale può essere, inoltre, a camera aperta, senza canna fumaria o con canna fumaria a tiraggio naturale, oppure a camera stagna con canna fumaria e a tiraggio forzato.
Le ultime due proposte garantiscono una longevità dell’apparecchio superiore ai 10 anni.
Stai pensando di cambiare Caldaia?