Dal 2005 è obbligatorio su tutti gli impianti termici del territorio nazionale. Ma cos'è il bollino blu della caldaia e perché è necessario ottenere questa certificazione? Proviamo a scoprirlo in questo articolo e a capire cosa dice la normativa, quanto costa e ogni quanto bisogna rinnovarlo.

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Bollino blu caldaia: cos’è e ogni quanto va fatto

Bollino blu caldaia: cos’è e ogni quanto va fatto

Dal 2005 è obbligatorio su tutti gli impianti termici del territorio nazionale. Ma cos'è il bollino blu della caldaia e perché è necessario ottenere questa certificazione? Proviamo a scoprirlo in questo articolo e a capire cosa dice la normativa, quanto costa e ogni quanto bisogna rinnovarlo.

Bollino blu caldaie: cos’è 

Il bollino blu della caldaia consiste in un adesivo da apporre sul certificato di revisione dell’impianto. Rilasciato dopo il controllo periodico effettuato da un tecnico specializzato, il bollino blu serve a certificare due fondamentali aspetti del corretto funzionamento della caldaia

  • in termini di inquinamento e sicurezza (attraverso il controllo dei valori di emissione dei fumi); 
  • dal punto di visto dell’efficienza energetica.  

La certificazione è obbligatoria dal 2005 per tutti gli impianti termici nazionali dotati di caldaia come previsto dal d.lgs 311/06; restano esclusi gli scaldabagni a gas o metano per la sola produzione di acqua calda, le stufe e i condizionatori portatili con potenze non superiori ai 5 kW.  

Le operazioni necessarie per ottenere il bollino blu caldaie sono le seguenti: 

  • analisi dei fumi
  • verifica dell’efficienza energetica, 
  • controllo dell’efficienza termica, 
  • controllo dei sistemi di sicurezza. 

Il tecnico abilitato rilascia il bollino blu (con la data di revisione) solo se la caldaia, dopo le varie operazioni di verifica, risulta perfettamente funzionante e non necessita di interventi.
In caso contrario provvede a comunicare al proprietario le irregolarità o i malfunzionamenti rilevati. Soltanto dopo aver eseguito le dovute riparazioni e accertato il corretto funzionamento dell’impianto si potrà procedere al rilascio della certificazione.  

Il bollino blu viene rilasciato dal Comune e riguarda i luoghi con più di 40 mila abitanti. 

Questa certificazione non va confusa con il bollino verde che, invece, attesta i controlli di rendimento energetico di una caldaia, viene rilasciato dalla Regione o Provincia ed è obbligatorio per tutti i comuni fino a 40 mila abitanti. 

Bollino blu caldaia: ogni quanto va fatto

Quando fare il bollino blu caldaia? A disciplinare modalità e criteri per la revisione delle caldaie è il D.P.R. 74/2013, in base al quale il primo bollino blu deve essere rilasciato dal tecnico al momento dell’installazione e ha una validità di 4 anni, alla scadenza dei quali dovrà essere rinnovata con una frequenza variabile a seconda della tipologia d’impianto.

Le recenti integrazioni del decreto differenziano le scadenze in base alla potenza e al tipo di impianto (a gas, GPL o metano, e a combustibile liquido come gasolio o solido come legna, pellet, carbone).   
 
Negli impianti a combustibile liquido o solido la revisione deve essere effettuata: 

  • ogni anno, se la potenza è superiore ai 100 kW,
  • ogni 2 anni, se hanno una potenza compresa tra 10 e 100 kW.  

Nelle caldaie a gas, metano o GPL, il bollino blu va richiesto:  

  • ogni 2 anni, se la potenza è superiore ai 100 kW, 
  • ogni 4 anni, se hanno una potenza compresa tra 10 e 100 kW.

Quanto costa il bollino blu della caldaia

Il costo del bollino blu per la caldaia non è uguale per tutti, ma cambia da zona a zona e dipende anche dalle eventuali riparazioni necessarie.

La spesa si aggira:  

  • tra i 50 e i 90 euro per revisione e bollino; 
  • tra i 100 e i 150 per operazioni che includono revisione, bollino blu e interventi di manutenzione ordinaria; 
  • tra i 150 e i 500 euro se alla revisione e al bollino blu si aggiungono interventi di manutenzione straordinaria. 

A chi spetta pagare il bollino blu della caldaia?

Secondo l’articolo 7 del D.lgs 192/05 “il proprietario, il conduttore, l'amministratore di condominio, o per essi un terzo, che se ne assume la responsabilità, mantiene in esercizio gli impianti e provvede affinché siano eseguite  le operazioni di controllo e di manutenzione secondo le prescrizioni della normativa vigente”.  

  • In presenza di un contratto di affitto le spese per il bollino blu della caldaia, che rientrano tra i costi di manutenzione ordinaria, è interamente a carico dell’inquilino.  
  • Diversa invece è la sostituzione della caldaia, considerata un intervento di manutenzione straordinaria e quindi tra le responsabilità del proprietario.  
  • In caso di impianti centralizzati condominiali la richiesta e il rinnovo del bollino blu spetta all’amministratore del condominio.  

Le operazioni necessarie per la revisione della caldaia devono essere sempre affidate ad aziende specializzate nella manutenzione degli impianti di riscaldamento.
In caso di necessità, è possibile trovare un elenco delle ditte autorizzate sul sito del rispettivo comune. 

Bollino blu caldaia: sanzioni per mancato controllo

Il mancato controllo e manutenzione della caldaia comporta delle sanzioni amministrative, che possono andare da un minimo di 500 a un massimo di 3 mila euro a carico dei responsabili dell’impianto. 

Nello specifico sono previste multe tra 500 e 600 euro in caso di mancata compilazione del libretto della caldaia. Le sanzioni riguardano non solo il responsabile dell’impianto, ma anche il tecnico manutentore (per un valore comprese tra 1.000 e 6 mila euro).

Devi effettuare la manutenzione della caldaia?

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