Manutenzione dei condizionatori: come farla correttamente e ridurre gli sprechi
I condizionatori sono ormai da diversi anni fedeli compagni di stanza di tante famiglie italiane. Da lusso per pochi a bene alla portata di tutti, il climatizzatore d’aria oggi rappresenta un rifugio sicuro nei mesi più caldi e in quelli più freddi. Indipendentemente dall’utilizzo che se ne fa, è però imprescindibile provvedere alla manutenzione dei condizionatori. Ma qual è il modo più efficace per farla e quali sono le regole da seguire per mantenere la massima efficienza della nostra macchina termica? Scopriamolo insieme.
Obbligo manutenzione condizionatori: cosa prevede la legge
La manutenzione dei condizionatori non è solo un’operazione intelligente, ma è anche necessaria.
La legge sulla manutenzione climatizzatori è in vigore dal 2014 e, con l’introduzione del nuovo modello di libretto di impianto per la climatizzazione degli ambienti e il rapporto di controllo di efficienza energetica, completa il D.P.R. 16 aprile 2013, n.74.
Il “regolamento recante definizione dei criteri generali in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva”, ha stabilito alcune regole.
- L’articolo 6 determina che “l’esercizio, la conduzione, il controllo e la manutenzione dell’impianto termico per la climatizzazione invernale ed estiva e il rispetto delle disposizioni di legge sono affidati al responsabile dell’impianto”.
- Le operazioni di controllo e manutenzione devono essere eseguite da ditte abilitate ai sensi del decreto 22 gennaio 2008, n.37.
- In assenza di istruzioni specifiche da parte dell’impresa installatrice, la manutenzione va effettuata in conformità con le prescrizioni e la periodicità indicata nel libretto di istruzioni.
Ma per quali apparecchi vige l’obbligo? L’obbligo ricade sugli apparecchi con potenza superiore a 10 kW per la climatizzazione invernale e a 12 kW per quella estiva. Questi dispositivi vengono equiparati agli impianti di riscaldamento, pertanto devono essere sottoposti a controlli periodici. Lo stesso obbligo non grava sui condizionatori con potenza fino a 9.000 BTU. Per queste macchine termiche, infatti, basta seguire alcuni semplici consigli, utili per mantenerle in piena efficienza e ridurre gli sprechi energetici.
Manutenzione condizionatore: in cosa consiste il controllo
Il controllo periodico sull’efficienza energetica dei condizionatori riguarda:
- il sottosistema di generazione;
- la verifica della presenza e della funzionalità dei sistemi di regolazione della temperatura centrale e locale nei locali climatizzati;
- la verifica della presenza e della funzionalità dei sistemi di trattamento dell’acqua, dove previsti.
Questi controlli sono a cura dell’installatore all’atto della prima messa in esercizio del nuovo impianto di climatizzazione. I successivi controlli devono essere effettuati entro i termini previsti.
Una volta ultimato il controllo, il tecnico abilitato redige e sottoscrive un rapporto di controllo di efficienza energetica. Una copia è rilasciata al responsabile dell’impianto, l’altra è trasmessa a cura del manutentore all’indirizzo indicato dalla Regione o Provincia competente per il territorio.
Manutenzione ordinaria dei condizionatori: sanzioni
Le ispezioni sui condizionatori si effettuano su impianti di climatizzazione invernale di potenza utile nominale non minore di 10 kW e di climatizzazione estiva di potenza termica utile nominale non minore di 12 kW.
L’ispezione comprende:
- la valutazione di efficienza energetica del generatore;
- la stima del suo corretto dimensionamento rispetto al fabbisogno energetico per la climatizzazione invernale ed estiva.
Gli impianti di climatizzazione sono ormai equiparati a quelli di riscaldamento e, pertanto, sono soggetti a controlli periodici. La cadenza dei controlli dipende dal tipo di alimentazione e dalla potenza termica, e varia dai due ai quattro anni. Secondo la legge, come abbiamo visto, i controlli periodici sono obbligatori solo se la potenza termica dell’impianto supera i 12 kW. Negli altri casi non è previsto l’obbligo.
Se non si eseguono i controlli periodici obbligatori si va incontro a sanzioni che possono essere anche di diverse centinaia di euro.
Manutenzione condizionatori: come farla
La prima regola da rispettare quando si esegue la manutenzione dei condizionatori è quella di rispettare i tempi. La pulizia principale va effettuata rigorosamente fuori stagione, mentre quando si apre la stagione di massimo utilizzo si esegue la manutenzione ordinaria. Ogni intervento va fatto dopo aver disattivato l’interruttore della macchina termica o quello generale. A questo punto si può procedere con la pulizia delle singole parti.
Manutenzione dei filtri del condizionatore
L’operazione preliminare da compiere consiste nella pulizia dei filtri, con l’obiettivo di rimuovere la polvere che si deposita a causa dell’utilizzo.
Mantenere puliti i filtri, ovvero le parti che trattengono le impurità, garantisce l’aerazione dell’ambiente e la funzionalità dell’apparecchio.
Una volta aperto lo sportello dello split, bisogna sganciare la griglia. Servendosi di un pennello di piccole dimensioni è possibile rimuovere lo strato di sporcizia più esterno. Per una pulizia più accurata bisogna invece dotarsi di un panno in microfibra leggermente bagnato. Per alcuni filtri si può procedere anche con una passata di aspirapolvere o per un passaggio sotto all’acqua di rubinetto. Se si decide di utilizzare il detersivo, è fondamentale rimuovere tutto il detersivo prima di reinserire la griglia.
Manutenzione del motore del condizionatore
La parte più esposta della macchina termica è il compressore esterno. In questa zona del condizionatore va ad annidarsi una grande quantità di polvere. Col motore rigorosamente spento, bisogna procedere a spazzolarlo con una scopa oppure servendosi dell’aspirapolvere. A questo punto si può procedere con un lavaggio con uno sgrassatore universale. La pulizia del motore garantisce un migliore funzionamento e una maggiore longevità dell’apparecchio.
Manutenzione delle unità interne ed esterne
Mantenere in ordine le due unità che compongono il condizionatore significa: disporre di un’aria sempre pulita, ridurre gli sprechi energetici e prevenire arresti improvvisi.
- La parte esterna è esposta alle precipitazioni e ai fenomeni atmosferici, che minano il corretto funzionamento del dispositivo. L’obiettivo della manutenzione dell’unità esterna è allora quello di prevenire (o liberare da) eventuali ostruzioni.
- A cadenza periodica, almeno un paio di volte all’anno indipendentemente dall’utilizzo dell’apparecchio, è necessario pulire anche gli split dell’unità interna. Per farlo è sufficiente rimuovere il coperchio e aspirare lo sporco. Una volta rimosso il filtro, invece, bisogna lavarlo con acqua e sapone neutro. A seguire vanno pulite anche le canalizzazioni e le bocchette di emissione. Una volta completata la procedura, basterà accendere il condizionatore per verificare il corretto funzionamento.
Controllo del gas del condizionatore
L’ultimo check importante da fare riguarda il gas refrigerante, ovvero la fonte di alimentazione del condizionatore. Stavolta non si parla di una vera e propria manutenzione, quanto piuttosto di una ricarica da fare ogni qualvolta non si avverte più il giusto raffreddamento degli ambienti. Se la scarsa efficienza non dipende da variabili come sporcizia nel filtro o nel compressore, allora bisogna provvedere alla ricarica.
Per quanto riguarda la pulizia periodica del condizionatore, va detto che questa operazione può essere realizzata in totale autonomia. Se non si è in possesso di apparecchi sottoposti a controlli periodici per legge, è comunque utile affidarsi a un tecnico specializzato. Quando e perché? All’incirca una volta all’anno, con l’obiettivo di verificare l’adeguato funzionamento delle parti elettriche e del motore o la presenza di eventuali perdite di gas nel circuito interno.
Stai pensando di acquistare un nuovo condizionatore?