È il sollievo delle nostre estati torride, ma non è eterno. Ma allora, quanti anni dura? E come capire quando è arrivato il momento di sostituire un condizionatore? Scopriamo insieme quali sono i campanelli di allarme a cui prestare attenzione per capire quando cambiarlo con uno nuovo.

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Quando sostituire un condizionatore? 7 segnali da osservare

Quando sostituire un condizionatore? 7 segnali da osservare

È il sollievo delle nostre estati torride, ma non è eterno. Ma allora, quanti anni dura? E come capire quando è arrivato il momento di sostituire un condizionatore? Scopriamo insieme quali sono i campanelli di allarme a cui prestare attenzione per capire quando cambiarlo con uno nuovo.

7 segnali per capire quando cambiare il condizionatore 

Il ciclo di vita medio di un climatizzatore è di circa 8 anni. Superato questo periodo di tempo, diventa obsoleto e non è più in grado di rinfrescare adeguatamente gli ambienti in cui viviamo. Ma non è tutto: un climatizzatore vecchio causa anche un aumento dei consumi energetici e non è più in grado di garantire la giusta efficienza.  

Per questo motivo arriva un momento in cui è necessario sostituirlo con uno nuovo.  

Ecco quali sono i segnali che faremmo bene a non ignorare e che ci avvisano quando è giunta l’ora di ammodernare il nostro impianto, magari scegliendo un climatizzatore di ultima generazione

1. Il condizionatore fa rumore 

Un condizionatore in perfetto stato garantisce un buon comfort domestico anche a livello acustico, in sostanza non fa rumore. I modelli di ultima generazione, poi, sono particolarmente silenziosi. Un eccessivo rumore, al contrario, indica un possibile malfunzionamento o il deterioramento di uno o più componenti come le ventole o il compressore, impedendo il corretto funzionamento dell'impianto. Se un’eventuale riparazione risulta troppo costosa, meglio valutare di sostituire il condizionatore con uno più efficiente e moderno. 

2. Perdite d’acqua e umidità

Un altro guasto, frequente soprattutto nei modelli più vecchi, che ci fa capire quando sostituire condizionatore sono le perdite d’acqua, tra le principali cause della formazione di muffa e umidità all'interno dell'abitazione. Si tratta di fenomeni pericolosi, nemici della salute: muffe e umidità contribuiscono infatti a rendere poco salubri gli ambienti in cui viviamo oltre ad essere una minaccia anche per l'integrità di pareti, mobili e pavimenti di casa. In questi casi, soprattutto se il guasto è legato al liquido refrigerante, meglio affrettarsi a cambiare il climatizzatore. 

3. Va spesso in blocco e il flusso d’aria è debole

Blocchi, flusso d’aria debole, cali di potenza e altri guasti simili possono compromettere a lungo andare l’utilizzo e l’efficienza di un condizionatore. Anche questi fenomeni ci dicono che probabilmente il dispositivo ha esaurito il proprio ciclo vita e quindi è più conveniente e vantaggioso cambiarlo con uno nuovo, piuttosto che provare a ripararlo. 

4. Il condizionatore non mantiene la temperatura impostata 

Può succedere dopo diversi anni che il condizionatore non riesca a mantenere la temperatura impostata: anche dopo molte ore dall’accensione le stanze restano calde e, in alcuni casi, è lo stesso condizionatore ad emettere calore. Questo è un altro segnale chiaro che il climatizzatore non funziona come dovrebbe. Anche in questo caso, non resta che sostituirlo.

5. Guasti frequenti

Se ogni anno dobbiamo chiamare un tecnico per riparare un condizionatore che si rompe e non funziona, allora è meglio sostituirlo. Quando i costi di riparazione per sistemare in un apparecchio vecchio sono elevati e frequenti, è sempre meglio cambiare condizionatore. Sarà un vantaggio non solo per le nostre tasche, ma anche per la salubrità degli ambienti:  infatti, un climatizzatore guasto può rappresentare un pericolo per la salute.

6. Questione d’età 

Come detto in precedenza, un condizionatore d’aria può durare dagli 8 ai 10 anni, tempi che possono allungarsi nei casi in cui si effettui una manutenzione regolare. Anche se funziona ancora, è però consigliabile sostituire un condizionatore con più di 10 anni di attività.  

  • Il primo motivo è che nel corso del tempo alcune componenti si usurano e diventano più soggette a guasti. 
  • Ma soprattutto perché i modelli di ultima generazione garantiscono un'efficienza superiore, consumano infatti meno energia e assicurano un migliore raffreddamento. 
  • Considerando inoltre le diverse agevolazioni fiscali attualmente disponibili, come il bonus condizionatori, la sostituzione rappresenta una scelta decisamente conveniente.

7. Consuma troppo

Bollette alle stelle? Oltre al recente rincaro della materia prima per le forniture energetiche, ad un’analisi più attenta, uno dei motivi potrebbe essere la presenza di elettrodomestici che consumano più del dovuto perché obsoleti e appartenenti a classe energetiche molto basse. Se ci si rende conto del fatto che uno dei principali responsabili di questo aumento dei consumi è il condizionatore obsoleto, allora è il caso di sostituirlo con uno più efficiente

Come scegliere un nuovo condizionatore 

Quando si deve acquistare un nuovo climatizzatore, occorre valutare molti spetti. 

  • La prima regola è scegliere un modello di ultima generazione, capace di garantire un’alta efficienza energetica e di mantenere consumi decisamente ridotti con un conseguente abbattimento dei costi in bolletta.  
  • Vanno poi esaminati 3 fattori tecnici, fondamentali per la scelta: metratura da raffrescare, BTU (efficienza energetica) e tipo di motore. 
  • Infine, si può valutare l’acquisto di un climatizzatore smart connesso alla rete Wi-Fi di casa e programmabile da remoto. 

Se la scelta viene effettuata con cura, non ne beneficerà solo il portafogli, ma anche l’ambiente: i condizionatori di ultima generazione, infatti, utilizzano gas refrigeranti con minori emissioni di CO2 e assicurano una migliore qualità dell’aria. 

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