L’inquinamento è un tema ampiamente conosciuto. Ma, solitamente, si fa riferimento a quello atmosferico, e si pensa quindi che possa toccarci solo quando siamo all’esterno, in una strada trafficata o in un centro cittadino. In realtà, l’inquinamento non è solo fuori dalle mura degli edifici, anzi: è necessario parlare di inquinamento indoor e inquinamento outdoor. Mentre l’inquinamento outdoor si riferisce alla qualità dell’aria esterna, l’inquinamento indoor riguarda gli interni di case e uffici. Andiamo a vedere cos’è, in che modo influisce sulla nostra salute e come limitarlo il più possibile. 

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Cos’è l’inquinamento indoor e come ridurlo a casa e in ufficio

Cos’è l’inquinamento indoor e come ridurlo a casa e in ufficio

L’inquinamento è un tema ampiamente conosciuto. Ma, solitamente, si fa riferimento a quello atmosferico, e si pensa quindi che possa toccarci solo quando siamo all’esterno, in una strada trafficata o in un centro cittadino. In realtà, l’inquinamento non è solo fuori dalle mura degli edifici, anzi: è necessario parlare di inquinamento indoor e inquinamento outdoor. Mentre l’inquinamento outdoor si riferisce alla qualità dell’aria esterna, l’inquinamento indoor riguarda gli interni di case e uffici. Andiamo a vedere cos’è, in che modo influisce sulla nostra salute e come limitarlo il più possibile. 

Una definizione di Inquinamento indoor

Quando parliamo dell’inquinamento indoor, ci riferiamo allo scarso livello di salubrità dell’aria all’interno di abitazioni, uffici e altri luoghi chiusi frequentati.  

Poche persone sanno che l’aria all’interno di un edificio può essere dalle 5 alle 50 volte più inquinata di quella esterna, per una serie di motivi.  

  • Le nostre abitazioni, infatti, non sono perfetti compartimenti stagni: gli agenti inquinanti esterni entrano all’interno dei luoghi chiusi e possono accumularsi sulle pareti, creando alla lunga un ambiente poco salubre. 
  • Molte delle attività quotidiane che svogliamo all’interno rilasciano poi agenti inquinanti. Ad esempio: i detergenti rilasciano sostanze chimiche, così come la cottura di cibi emette sostanze inquinanti, sia per l’accensione dei fornelli (soprattutto quelli a gas ma, in misura minore, anche i piani cottura elettrici) sia per la stessa cottura.   
  • Altri elementi che contribuiscono all’inquinamento indoor sono pollini e allergeni, muffe, batteri, peli e pelle morta di animali domestici e, ovviamente, il fumo liberato da sigarette e altri prodotti del tabacco.  
  • Infine, anche i materiali usati per le costruzioni (rivestimenti, vernici etc) possono contenere sostanze nocive. 

Inquinamento indoor: patologie e sintomi 

La maggior parte delle persone trascorre gran parte del proprio tempo all’interno di ambienti chiusi: nella propria abitazione o in ufficio. Questo prolungato tempo di esposizione rende l’inquinamento indoor un vero e proprio pericolo per la salute, esponendoci al rischio di sviluppare vere e proprie patologie nel corso del tempo. 

Alcuni dei sintomi più frequenti che possono manifestarsi in caso di cattiva qualità dell’aria sono immediatamente riconoscibili.
Ad esempio:

  • sonnolenza,
  • alterazione del ritmo cardiaco,
  • difficoltà respiratorie,
  • mal di testa,
  • irritazione di occhi,
  • naso e gola, allergie e asma,
  • vertigini,
  • spossatezza. 

L’esposizione ad agenti inquinanti in alta concentrazione per periodi più lunghi può generare vere e proprie patologie.
In particolare:

  • può provocare malattie cardiache,
  • attaccare il sistema respiratorio,
  • disturbare il sistema immunitario,
  • avere effetti nocivi sul sistema cardiovascolare
  • alterare il sistema nervoso. 

Inquinamento indoor: normativa 

Negli anni ’80 un’analisi dell’inquinamento indoor condotta da specialisti e scienziati ha portato il problema sotto i riflettori, tanto che l’OMS ha riconosciuto ufficialmente la cosiddetta “Sindrome dell’edificio malato”, ossia l’insieme di disturbi e rischi per la salute a cui sono sottoposti coloro che passano un lungo periodo in immobili con condizioni ambientali insalubri. 

Solo negli ultimi anni sono entrate in vigore in Italia nelle norme mirate a limitare l’inquinamento indoor.  

  • In particolare, la normativa dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) riguarda i requisiti ambientali da applicare a progetti e lavori riguardanti edifici della pubblica amministrazione. I CAM stabiliscono dei limiti di contenuto di composti organici volatili (COV o VOC), formaldeide e altri prodotti chimici all’interno dei materiali utilizzati, con l’obiettivo di limitare l’inquinamento ambientale indoor dovuto alla composizione dei materiali di costruzione.  
  • Esiste anche una legge precedente, il Decreto del 10 ottobre 2008, che limita l’utilizzo di semilavorati con emissioni di formaldeide, un composto organico presente in materiali edilizi come resine, tappezzerie, moquette e parquet. La formaldeide è stata classificata come un cancerogeno certo, e la legge stabilisce un limite di emissione pari a 0.1 ppm per tutti i pannelli base di legno e i manufatti con essi realizzati. 

Come limitare l’inquinamento indoor a casa e in ufficio 

Andiamo adesso a vedere delle strategie per ridurre l’inquinamento indoor, sia nella propria abitazione che sul posto di lavoro. 

  1. Evita di fumare in casa: gli agenti chimici contenuti nel fumo di sigaretta penetrano infatti nei tessili e nei muri di casa. 
  2. Non miscelare prodotti chimici per evitare la produzione di fumi tossici. 
  3. Apri spesso le finestre e metti l’immobile a corrente, per favorire il ricambio d’aria. 
  4. Lava regolarmente tende, tappezzerie e altri tessili. In questo modo eviterai la formazione di acari, muffe e altri inquinanti. 
  5. Effettua periodicamente la manutenzione dei condizionatori e puliscine i filtri in modo approfondito. 
  6. Apri le finestre e arieggia la cucina mentre cucini o subito dopo aver cucinato. Utilizza la ventola della cappa sopra i fornelli. 
  7. Evita o limita l’utilizzo di deodoranti per ambienti non naturali e candele. 
  8. Controlla che ci sia il giusto livello di umidità nell’aria.  
  9. Rimuovi immediatamente qualsiasi formazione di muffa sulle pareti dopo la sua comparsa. 
  10. Arreda con delle piante da interni: la loro azione le rende purificatori naturali dell’ambiente. Tienile esclusivamente nelle zone giorno, evitando di metterle nelle camere da letto. 
  11. Procurati un purificatore d’aria adatto alle tue esigenze per ridurre l’inquinamento dell’aria indoor. 

Seguendo questi semplici accorgimenti, potrai ridurre l’inquinamento indoor a casa e in ufficio e rendere gli ambienti più salubri. 

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