Cos’è la classe energetica degli elettrodomestici e perché può far risparmiare
Dalla scelta degli apparecchi che si utilizzano in casa dipendono i nostri consumi e, di conseguenza, il costo delle bollette. La classe energetica degli elettrodomestici determina infatti l'uso della corrente di un nucleo familiare. Fare un investimento sul futuro significa affidarsi a quelli a basso consumo: oltre a risparmiare contribuiranno anche a tutelare l’ambiente. Vediamo allora cosa si intende per classe energetica degli elettrodomestici e come sceglierli per ottimizzare i consumi.
Classe energetica degli elettrodomestici: significato
La classe energetica degli elettrodomestici è la suddivisione della scala di consumi degli apparecchi in base a norme stabilite dell’Unione Europea. Comunemente viene definita anche classe di efficienza energetica o classe di consumo energetico. Nell’ormai lontano 1992 la UE ha istituito un’etichettatura utile a indicare l’efficienza energetica degli elettrodomestici. In questo modo ha inteso facilitare il confronto tra gli apparecchi: pur disponendo delle stesse funzioni, infatti, non tutti gli elettrodomestici consumano nella stessa misura.
La direttiva sulla classe energetica è entrata in vigore nel 1994 e dal 1998 è stato introdotto l’obbligo per le aziende di apporre l’etichetta su ogni apparecchio.
Tramite la classe energetica vengono segnalati i consumi annuali, espressi in kW. Gli elettrodomestici che consumano più di tutti sono contrassegnati dalla lettera G. Quelli di classe A+++ hanno invece i consumi inferiori. Inoltre sulle etichette è previsto un sistema di colori che va dal rosso (consumi maggiori) al verde scuro, che distingue gli elettrodomestici con la massima efficienza.
Classe energetica degli elettrodomestici: tabella ed etichetta
La classe energetica degli elettrodomestici, definita in base a specifiche tabelle di consumi annui, è indicata sull’etichetta energetica. Questo strumento permette di verificare l’efficienza energetica ed è obbligatoria sugli apparecchi venduti nell’Unione Europea. L’etichetta contiene informazioni sulla capacità di consumo dell’apparecchio e deve essere esposta in maniera visibile e leggibile sulla sua parte anteriore.
Oggi è presente su tantissimi elettrodomestici, tra cui frigoriferi, asciugatrici, lavastoviglie, lavatrici e forni. Anche televisori, aspirapolveri, boiler a gas, congelatori, condizionatori e climatizzatori, lampadine e cappe aspiranti devono esserne dotati.
L’etichetta è divisa in tre sezioni.
- Nella prima sono comprese lettere, che vanno dalla A+++ alla D, e segni. Le lettere sono affiancate da barre colorate di lunghezza proporzionale al consumo di energia. I segni rappresentano invece un’indicazione supplementare sull’efficienza energetica del prodotto. Più ne sono presenti (da uno a tre +) e maggiore risulta essere l’efficienza.
- Nella seconda sezione sono inserite informazioni inerenti il quantitativo effettivo di energia consumata durante il test standard, espresso in kWh.
- Nell’ultima vengono mostrate le informazioni sulle prestazioni del prodotto, ovvero le tabelle dei produttori sulle stime riguardanti i consumi.
La classe energetica degli elettrodomestici non è l’unica variabile che impatta sui costi della bolletta. Una classe energetica più efficiente permette però di risparmiare notevolmente. Affidandosi ai soli apparecchi da classe A a salire, infatti, si stima un risparmio di diverse centinaia di euro ogni anno.
Classe energetica degli elettrodomestici e detrazioni fiscali
L’Agenzia delle Entrate informa annualmente i consumatori sulla possibilità di ottenere incentivi fiscali in base alla classe energetica degli elettrodomestici. Grazie alla recente proroga, è possibile usufruire degli sgravi fino al 31 dicembre 2021 per l’acquisto di elettrodomestici nuovi di classe non inferiore alla A+, oppure A o superiore per i forni e lavasciuga. La classe energetica deve essere rilevabile dall’etichetta energetica.
L’acquisto è comunque agevolato anche per gli elettrodomestici privi di etichetta, a condizione che per essi non ne sia stato ancora previsto l’obbligo.
Inoltre rientrano nel beneficio anche i grandi elettrodomestici, quali:
- Frigoriferi
- Congelatori
- Lavatrici
- Lavasciuga e asciugatrici
- Lavastoviglie
- Apparecchi per la cottura
- Stufe elettriche
- Forni a microonde
- Piastre riscaldanti elettriche
- Apparecchi elettrici di riscaldamento
- Radiatori elettrici
- Ventilatori elettrici
- Apparecchi per il condizionamento
Tra le spese da portare in detrazione è possibile includere anche quelle di trasporto e montaggio dei beni acquistati. La detrazione del 50% si calcola su un importo massimo di 10.000 euro, riferito complessivamente alle spese sostenute per l’acquisto di grandi elettrodomestici. La detrazione viene ripartita in dieci rate annuali di pari importo.