Proroga Sismabonus: requisiti, massimali e durata
Legge di Bilancio 2022 conferma che, grazie all’applicazione del Sismabonus, gli interventi di miglioramento sismico che portano ad un avanzamento della classe di rischio possono godere di detrazioni fiscali ordinarie del 75% e 85%. Scopriamo in questa guida tutto ciò che c’è da sapere sulla proroga del Sismabonus al 2024.
Cos’ è il Sismabonus 2022 e cosa prevede
Il Sismabonus è stato introdotto come potenziamento del Bonus Ristrutturazioni già esistente, contenuto nel Testo Unico delle imposte sui redditi, che incentivava interventi strutturali sugli edifici, indipendentemente dal loro miglioramento dal punto di vista sismico.
In riferimento agli interventi di tipo antisismico, il decreto legge n. 63/2013 ha introdotto il Sismabonus (prorogato dalla Legge di Bilancio 2022) che offre la possibilità di usufruire di detrazioni differenti a seconda della zona sismica e della tipologia dell’immobile.
Il Sismabonus è quindi un’agevolazione fiscale che viene applicata per gli interventi antisismici realizzati su tutti gli immobili di tipo abitativo e su quelli adibiti ad attività produttive, commerciali e non. Gli interventi devono attuarsi su edifici ubicati in zone sismiche ad alta pericolosità, come le zone 1, 2 e 3.
Tra le spese detraibili rientrano anche quelle effettuate per la classificazione e la verifica sismica degli immobili.
La detrazione prevista dal Sismabonus 2022, si calcola su un importo massimo di 96.000 euro, ripartito in 5 quote annuali.
- Con la proroga del Sismabonus approvata dalla legge di Bilancio 2022, da luglio 2022 fino alla fine del 2024 restano applicabili le aliquote ordinarie del 75% e 85%.
- Tuttavia, se gli interventi risultano conclusi per almeno il 60% entro il 30 giugno 2022, rientrano nel Superbonus e la quota sale al 110%.
Per la parte di spesa sostenuta dal 1° gennaio 2022, la detrazione è ripartita in 4 quote annuali di pari importo. Se, nello stesso periodo, l’utente che beneficia della cessione del credito sceglie di stipulare una polizza assicurativa che copre il rischio di eventi calamitosi, la detrazione si riduce al 90%.
Proroga Sismabonus al 2024: le novità introdotte
Con la legge di bilancio 2022 sono state effettuate delle modifiche ai commi 3-bis, 8-bis e 8-ter dell’articolo 119 del decreto Rilancio proprio in materia di Sismabonus.
L’oggetto è la proroga del Sismabonus fino al 31 dicembre 2025 per i comuni dei territori colpiti da eventi sismici successivi all’aprile 2019, in cui è stato dichiarato lo stato di emergenza. La caratteristica principale è che la detrazione del 110%, in tali casi, resta valida fino al 2024.
Leggendo il corpo della legge, è possibile trarre alcune conclusioni. Il Sismabonus consente ai contribuenti che svolgono interventi per l’adozione di misure antisismiche su condomini e edifici composti da 2 a 4 unità familiari di detrarre:
- Il 110% per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023,
- Il 70% per le spese sostenute nell’anno 2024,
- Il 65% per le spese sostenute nell’anno 2025.
Per interventi effettuati su unità monofamiliari, sussiste la proroga della detrazione del 110% per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022, a condizione che almeno il 30% del lavoro complessivo sia stato svolto entro il 30 giugno 2022.
Estensioni della detrazione
La detrazione prevista per gli interventi antisismici può essere applicata anche alle spese di manutenzione ordinaria (come la tinteggiatura per esempio) e straordinaria, necessarie al completamento dell’opera.
Riduzione rischio sismico
Anche a seguito della proroga del Sismabonus confermata dalla Legge di Bilancio 2022, si può usufruire di una maggiore detrazione quando dalla realizzazione degli interventi deriva una riduzione del rischio sismico, che determini il passaggio ad una classe di rischio inferiore.
A questo proposito, chi si occupa del progetto, deve rilevare con precisione la classe di rischio dell’edificio prima di effettuare i lavori, oltre a stabilire anche quella conseguibile dopo l’opera di intervento.
Demolizione e ricostruzione di edifici
Come confermato dalla proroga del Sismabonus fino al 2024, gli interventi che consistono nella demolizione e ricostruzione di edifici usufruiscono delle detrazioni previste per gli interventi antisismici solo nel caso in cui essi rispettino tutte le condizioni stabilite dalla norma agevolativa. Quindi l’agevolazione fiscale prevista dal Sismabonus 2022 scatta solo se si procede ad effettuare un intervento di conservazione del patrimonio edilizio esistente.
Come funziona il Sismabonus 2022
Per richiedere il Sismabonus 2022 occorre indicare nella dichiarazione dei redditi i dati catastali identificativi dell’immobile. Qualora i lavori venissero fatti eseguire dal detentore, servirà indicare anche il contratto di locazione, per esempio, e altri dati necessari per la verifica della detrazione.
Per ottenere la detrazione, i pagamenti devono essere inoltrati tramite bonifico “dedicato”, bancario o postale (anche “on line”), da cui si evinca chiaramente:
- la causale del versamento,
- il codice fiscale del beneficiario della detrazione,
- il numero di partita Iva o il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato.
A chi spettano le detrazioni
Sono nella condizione di usufruire della proroga del Sismabonus tutti i contribuenti IRPEF residenti o meno in Italia.
L’agevolazione spetta ai proprietari degli immobili, ma anche ai titolari di diritti di godimento sugli immobili oggetto di interventi antisismici; a cui si aggiungono i soggetti passivi Ires.
Il beneficiario della detrazione può usarla in maniera diretta, ottenere uno sconto in fattura o cedere un credito d’imposta per tutte le spese sostenute fino al 31 dicembre 2024.
In caso di lavori che si effettuano su parti comuni di edifici condominiali, il beneficio è da riferirsi all’anno di effettuazione del bonifico da parte dell’amministrazione di condominio. Questo vuol dire che la detrazione spetta al singolo condomino nel limite della sua quota parte.