Come si calcola l’impronta ecologica e come ridurla
Le risorse del Pianeta non sono illimitate e l’uomo sta consumando più di ciò che ha a disposizione. Uno sviluppo sostenibile passa attraverso la consapevolezza del problema e una condotta responsabile. Quando si parla di consumo si fa da tempo riferimento alla cosiddetta impronta ecologica (o carbon footprint). Vediamo allora cos’è l’impronta ecologica, come calcolarla e come è possibile ridurla.
Impronta ecologica: definizione
Qual è la definizione di impronta ecologica? L’impronta ecologica è un indicatore che viene utilizzato per valutare il consumo umano delle risorse naturali rispetto alla capacità della Terra di rigenerarle. Questo indicatore misura l’area biologicamente produttiva di mare e terra necessaria a rigenerare le risorse consumate dalla popolazione e ad assorbire i rifiuti prodotti.
L’impronta ecologica si esprime in ettari e prende in esame sei categorie di superfici produttive:
- zone di pesca,
- pascoli,
- aree edificate,
- terreni coltivabili,
- aree boschive,
- superficie terrestre necessaria per smaltire le emissioni di carbonio.
A cosa serve l’impronta ecologica
Chiarito il significato impronta ecologica, va sottolineato che questo indicatore è prezioso per misurare la porzione di ambiente necessaria a produrre i beni e i servizi che consentono un certo stile di vita a una popolazione e ad assorbirne i rifiuti. L’impronta ecologica, dunque, misura la pressione che l’uomo esercita sul Pianeta.
Questo concetto è stato introdotto dal Global Footprint Network, un’organizzazione no profit impegnata a promuovere uno stile di vita sostenibile. Il Global Footprint Network comunica annualmente l’Earth Overshoot Day. Questa è la data in cui, ogni anno, l’essere umano esaurisce le risorse naturali prodotte dalla Terra nell’intero anno.
Calcolare il proprio carbon footprint è il primo passo per ridurre l’impatto ambientale e orientarsi verso un futuro più sostenibile.
Come calcolare l’impronta ecologica
Per calcolare l’impronta ecologica si mette in relazione la quantità di ogni bene consumato con una costante di rendimento espressa in chilogrammi per ettaro. Il risultato che si ottiene è una superficie espressa con l’unità di misura di “ettaro globale”. Il calcolo può essere effettuato individualmente, con misurazioni dirette dei consumi personali, o applicato a comunità ampie di individui ricavando il consumo individuale partendo da dati statistici regionali o nazionali aggregati.
La formula che viene usata in maniera ufficiale indica la sommatoria di tutti i consumi. Per ricavare l’impronta ecologica pro capite è necessario dividere per la popolazione residente nella zona presa in esame.
L’impronta di ciascun Paese viene calcolata dal Global Footprint Network e messa a confronto con la biocapacità globale, per individuare l’Earth Overshoot Day.
Come ridurre l’impronta ecologica
Saper misurare l’impronta ecologica è il primo passo per imparare a ridurla. Esistono diversi accorgimenti per ridurre l’impronta ecologica. Ad esempio smaltire correttamente i rifiuti, ridurre gli sprechi di energia e di acqua, privilegiare una mobilità sostenibile e a basso impatto ambientale. Uno dei suggerimenti più efficaci è però, senza dubbio, quello di scegliere fonti di energia green e rinnovabile come quella prodotta dal fotovoltaico.
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