Quali sono le energie rinnovabili presenti in Italia? Quali le più diffuse ed utilizzate? Quanta energia producono? Secondo i dati raccolti negli ultimi anni, finalmente le fonti rinnovabili in Italia vivono il loro momento d’oro. Scopriamo di più in questo articolo. 

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Energie rinnovabili in Italia: ecco quali sono le più utilizzate

Energie rinnovabili in Italia: ecco quali sono le più utilizzate

Quali sono le energie rinnovabili presenti in Italia? Quali le più diffuse ed utilizzate? Quanta energia producono? Secondo i dati raccolti negli ultimi anni, finalmente le fonti rinnovabili in Italia vivono il loro momento d’oro. Scopriamo di più in questo articolo. 

Il ruolo delle fonti rinnovabili in Italia 

Quanta energia rinnovabile si produce in Italia? Più di tre quarti della domanda energetica della nazione dipende dall’import estero, in particolare da combustibili fossili (come gas, petrolio e carbone).
Nel rapporto di Italy for Climate si parla di quasi l’80% dell’energia consumata. Tuttavia l’utilizzo di fonti rinnovabili sta crescendo anno dopo anno, arrivando oggi a soddisfare almeno il 19% del fabbisogno energetico degli italiani. 

Energie rinnovabili in Italia nel 2020 

Ma in quale direzione si muove il Paese? Secondo il rapporto GSE “Energia da fonti rinnovabili in Italia”, nel corso del 2020 le fonti rinnovabili hanno consolidato il proprio ruolo in diversi settori di impiego: dall’elettrico al termico fino ai biocarburanti utilizzati nel settore dei trasporti.

Il sole, l’acqua, il vento e il calore della terra rappresentano le principali risorse rinnovabili in Italia

Per avere un’idea del ruolo crescente dell’energia alternativa nel nostro Paese, basta dare un’occhiata al report di Terna del 2020, secondo il quale il 38% circa della domanda nazionale di energia elettrica di quell’anno è stata prodotta da fonti di energia rinnovabile. Secondo le stime inoltre, l’Italia si piazzerebbe al terzo posto in Europa come produttore di rinnovabili.

Energie rinnovabili in Italia nel 2021 

Un trend in espansione confermato, anche se non quanto ci si sarebbe aspettato, dall’ultimo Renewable Energy Report 2022, in base al quale nel 2021 il mercato delle rinnovabili in Italia sarebbe cresciuto ulteriormente rispetto all’anno precedente. 

Si stima infatti che nel 2021 gli impianti alimentati da energie rinnovabili abbiano raggiunto i 1.351 MW in termini di capacità complessiva installata (la potenza massima erogabile), registrando quindi un aumento di potenza del 70% rispetto ai 790 MW del 2020. 
L’Italia è arrivata così a superare la soglia dei 60 GW di rinnovabili complessivi.  

A fare da volano il fotovoltaico con +935 MW (+30% rispetto al 2020), segue l’eolico con +404 MW, poi l’idroelettrico che ha registrato una crescita più modesta (+11 MW) e le bioenergie, invece, che registrano una diminuzione (-14 MW).  

Ritmo di crescita delle rinnovabili in Italia

Un ritmo di crescita ancora però troppo lento, almeno secondo quanto affermato da Davide Chiaroni, Vicedirettore di Energy & Strategy: “Di questo passo al 2030 avremmo un parco eolico e fotovoltaico di poco superiore ai 50 GW, rendendo impossibile l’obiettivo di un installato totale di rinnovabili tra i 125 e i 130 GW. Per centrare gli obiettivi europei del 2030 si dovrebbero installare in Italia almeno 60-65 GW di nuova capacità produttiva da fonti rinnovabili non programmabili, ma non è possibile senza una semplificazione normativa, in particolare nelle autorizzazioni, e un più facile accesso agli incentivi. Qualcosa è stato fatto, ma la strada è lunga”.

Quali sono le principali energie rinnovabili in Italia?

Per avere un’idea delle principali fonti energetiche rinnovabili usate in Italia basta analizzare alcuni dati (del rapporto GSE) su quelle utilizzate per la produzione di energia elettrica nel corso del 2020: 

  • il principale contributo arriva dall’idroelettrico, che rappresenta il 40,7% della produzione totale; 
  • segue l’energia solare, che contribuisce per 21,3%, grazie agli impianti fotovoltaici presenti principalmente nel sud del Paese; 
  • al terzo posto si piazzano le bioenergie (16,8%); 
  • spazio poi all’eolico (16%); 
  • ultimo posto per l’energia geotermica (5,2%). 

La distribuzione delle energie rinnovabili sul territorio dipende spesso dalle caratteristiche geografiche: 

  • nei territori con forti pendenze, come le Alpi e l’Appennino, la fonte alternativa dominante è l’idroelettrico
  • nel sud del Paese, invece, la fonte più diffusa è il fotovoltaico, grazie alla minore latitudine e ad una maggiore esposizione ai raggi solari;  
  • nelle grandi isole, come Sicilia e Sardegna, e nella parte meridionale della dorsale appenninica a partire da Puglia, Campania e Basilicata, a farla da padrone è l’eolico
  • l’energia geotermica è la regina delle rinnovabili in Toscana: qui nel triangolo Larderello-Travale-Radicondoli e nella zona del Monte Amiata si trovano le principali centrali geotermiche italiane. Un polo d’eccellenza sia per ragioni storiche e che di natura geologica. 

1. L’idroelettrico, la fonte rinnovabile più usata in Italia 

Sin dall’Ottocento nel nostro Paese il settore idroelettrico ha rappresentato l’avanguardia nei sistemi per la produzione di energia pulita. La maggior parte dell’energia verde italiana fino agli anni Venti del secolo scorso proveniva dalle centrali idroelettriche, seguita dall’eolico e dal geotermico. La carenza di nuove sorgenti da utilizzare e l’offuscamento di immagine dopo alcuni disastri ambientali (come quello nel Vajont), ne ha provocato a partire dagli anni ’70 una leggera flessione.  

Tuttavia ancora oggi, anche grazie alla sua lunghissima tradizione, costituisce la fonte di energia rinnovabile più utilizzata

Secondo i dati pubblicati dal GSE, la potenza complessiva prodotta dall’idroelettrico alla fine del 2020 era di 18,94 GW: cioè un valore che corrisponde più o meno al 35% della potenza nazionale proveniente da fonti green.

2. Fotovoltaico: la seconda fonte di energia rinnovabile più usata in Italia 

I dati del rapporto GSE lo confermano: dopo l’idroelettrico, il fotovoltaico è la seconda fonte di energia rinnovabile più utilizzata in Italia. 

Nel nostro Paese a fine 2021 risultano installati circa 1.016.000 impianti fotovoltaici, per una potenza complessiva di 22,6 GW e una produzione poco superiore a 25 TWh.  
Lo dicono anche i numeri Gaudì di Terna, in base ai quali nel 2021 alcune regioni (come  Calabria, Lazio, Puglia e Trentino Alto Adige) hanno incrementato la potenza installata di almeno l’85% rispetto al 2020. 

In generale il fotovoltaico è in costante crescita e in Italia è destinato ad avere un buon incremento, spinto anche dagli incentivi fiscali messi a disposizione dal Governo nell’ambito delle nuove politiche energetiche.  

Oggi l’energia solare è usata in diversi ambiti: per alimentare i mezzi di trasporto che funzionano grazie a pannelli fotovoltaici, per fornire energia ai satelliti e per uso domestico  (luce, riscaldamento e produzione di acqua calda sanitaria). 

3. Il boom dell’eolico in Italia 

L’energia eolica in Italia (con 426 MW di nuova potenza installata nel 2021) sta crescendo più di tutte le altre fonti rinnovabili, anche se a ritmi inferiori rispetto al resto dei Paesi europei.  

Sono oltre 5.000 gli impianti distribuiti sul territorio e, nella maggior parte dei casi, si tratta di installazioni con una potenza unitaria tra i 20 e i 200 chilowatt. In futuro si prevede  invece l’uso di turbine con una tecnologia più avanzata. 

Se è vero che l’energia complessiva ottenibile dall’eolico può addirittura raddoppiare nei prossimi 10 anni, passando in termini di capacità complessiva installata dagli attuali 11 a 19 GW, le previsioni per il futuro fanno ben sperare.

4. La tradizione del geotermico in Italia 

Quella geotermica è da sempre ritenuta la Cenerentola delle energie rinnovabili. Ma, quella proveniente dal calore terrestre, è di fatto una fonte di energia inesauribile, pulita ed ecocompatibile. Pur avendo sempre avuto un ruolo marginale, il sottosuolo italiano ne è ricchissimo.  

Per capire il ruolo del geotermico in Italia, basti pensare che il primo impianto geotermico della storia nasce a Larderello, in provincia di Pisa. È qui infatti che si riuscì per la prima volta ad accendere una lampadina sfruttando il calore geotermico anziché le macchine alimentate a carbone. In Toscana gli impianti geotermici, circa trenta, sono ormai centri di eccellenza capaci di soddisfare oltre il 30% del fabbisogno elettrico regionale. 

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