Deforestazione: impatto e soluzioni per salvaguardare il pianeta
Sentiamo spesso parlare di cambiamento climatico, ma forse ancora poco della deforestazione. Eppure, si tratta di due problematiche legate dallo stesso filo.
Per fortuna, oggi, con una maggiore consapevolezza dell’impatto che le azioni dell’uomo ha sul pianeta, diversi Paesi stanno lavorando per invertire il processo. Ma non solo: anche noi cittadini possiamo fare la nostra parte e ne siamo sempre più consapevoli.
In questa guida, forniamo una panoramica completa di cos’è la deforestazione, le cause, le conseguenze e le soluzioni.
Che cos’è la deforestazione?
La deforestazione è il processo mediante il quale le foreste vengono permanentemente rimosse o distrutte su vasta scala per far spazio a terre agricole, insediamenti umani, estrazione di risorse naturali o altre attività commerciali.
Parliamo di un fenomeno che ha un fortissimo impatto sul pianeta e sugli esseri che la abitano. Questo fenomeno mette a repentaglio la vita di molte specie animali e vegetali minacciando la biodiversità, porta squilibri nel regime delle piogge e peggiora la qualità dell’aria che respiriamo. Sappiamo tutti quanto piante e alberi siano essenziali per migliorare la qualità dell’aria. Tramite la fotosintesi clorofilliana, alberi e piante assorbono anidride carbonica dall'aria e rilasciano ossigeno. Ma non solo, perché assorbono anche altri inquinanti atmosferici, come ossidi di azoto e particelle sottili, attraverso i loro fogliame e le loro radici.
E, purtroppo, c’è da comprenderne un aspetto fondamentale: si tratta di un fenomeno antropogenico, cioè influenzato dall’attività umana.
Differenza tra disboscamento e deforestazione
Benché spesso i termini deforestazione e disboscamento vengano utilizzati come sinonimi, non è proprio così. Per meglio capirne la differenza, è essenziale capire cos’è il disboscamento.
Con il termine disboscamento, si fa riferimento all’atto di tagliare piante vecchie, bruciate o malate. Può anche riguardare il taglio selettivo di alberi per l'uso commerciale, per esempio, senza che l'intera area venga trasformata in altro tipo di terreno.
In sostanza, la differenza principale è che disboscare fa riferimento all’atto di abbattere gli alberi, ma se l'abbattimento supera il tasso di ricrescita, allora si può parlare di deforestazione, termine decisamente più negativo rispetto al disboscamento.
Quali sono le cause della deforestazione?
Come già accennato, la deforestazione è da ritenersi un fenomeno antropogenico. È proprio l’azione dell’uomo, infatti, a comportare la scomparsa di intere aree boschive. Ma perché accade?
Diverse sono le cause alla base della deforestazione:
- Espansione dell'agricoltura su larga scala: l'incremento della domanda di terre agricole per coltivare colture commerciali (come olio di palma, soia, carne bovina e mais) è uno dei motivi per i quali le foreste vengono abbattute. È, infatti, necessario fare spazio a nuovi terreni agricoli;
- Sfruttamento indiscriminato di risorse naturali: la costruzione di strade, pozzi petroliferi e miniere per l’estrazione e lo sfruttamento di risorse naturali come legno, minerali e petrolio, portano alla distruzione diretta degli habitat forestali;
- Conversione delle foreste per l'urbanizzazione: l'aumento della popolazione e dell'urbanizzazione, la crescita delle città e la costruzione di infrastrutture come strade, autostrade, edifici commerciali e molto altro hanno portato alla conversione delle foreste in aree urbane, residenziali e industriali.
Quali sono le conseguenze della deforestazione?
Come detto in precedenza, cambiamento climatico e deforestazione sono fenomeni strettamente legati tra loro. Moltissime sono le conseguenze della deforestazione a partire dal peggioramento della qualità dell’aria, fino alla distruzione di interi habitat naturali. Vediamo più da vicino le principali.
- Perdita della biodiversità
Tutte le specie animali e vegetali sul Pianeta vivono in particolari ecosistemi nei quali nascono, crescono, si riproducono e vanno a instaurare degli equilibri fondamentali per la vita di ogni essere vivente nel globo. Con la deforestazione, però, si abbattono aree boschive e foreste che rappresentano proprio la “casa” di un’ampia varietà di animali e piante. Ciò significa che rischiamo – e in alcuni casi è già accaduto – di destinare all’estinzione specie animali e vegetali, con una pericolosa riduzione della biodiversità a livello globale. E questo non è un danno che riguarda esclusivamente animali e piante, ma anche la vita degli esseri umani. Basti pensare alla sicurezza alimentare, al fatto che tante medicine derivino proprio da specie vegetali specifiche o alla sostenibilità di risorse naturali come acqua, suolo o legno.
- Aumento delle emissioni di CO2
Come già accennato, alberi e piante sono essenziali per regolare l’equilibrio tra ossigeno e anidride carbonica. Ma se viene meno questo equilibrio, perché le foreste vengono abbattute, le emissioni di CO2 non fanno che aumentare, contribuendo all'aumento incontrollato dell’effetto serra e all’intensificazione dei cambiamenti climatici globali. È questo il motivo per cui assistiamo a fenomeni estremi come ondate di calore, siccità e innalzamento del livello del mare.
Ma non è tutto: vale la pena ricordare che, oltre a immettere ossigeno nell’aria che respiriamo, alberi e piante fungono anche da filtri naturali, assorbendo inquinanti atmosferici. In loro assenza, quindi, la qualità dell’aria peggiora sensibilmente.
- Scarsità di risorse idriche
Le foreste svolgono un ruolo cruciale nella regolazione del ciclo dell'acqua, influenzando la quantità e la qualità delle risorse idriche.
Ciò significa che disboscamento e deforestazione non fanno che contribuire alla diminuzione delle precipitazioni, all'erosione del suolo e alla perdita di habitat acquatici. Fattori che incidono anche sulla scarsità di acqua per il consumo umano, l'agricoltura e la conservazione degli ecosistemi.
- Aumento del rischio di disastri naturali
Il rischio idrogeologico è palpabile. Le foreste, infatti, fungono anche da stabilizzatori del suolo e, come abbiamo visto, da regolatrici del flusso d’acqua. Non è difficile, quindi, capire quanto la deforestazione sia causa dell’aumento di frane, alluvioni e valanghe.
Quali sono le foreste più minacciate dalla deforestazione?
I processi di deforestazione riguardano principalmente i 3 bacini forestali più importanti. Ci riferiamo, in particolare alla deforestazione di:
- la foresta amazzonica (Sud America);
- la foresta pluviale in Congo (Africa Centrale), la seconda più grande del mondo;
- la foresta tropicale nel Sud-est asiatico (in particolare nelle quattro principali isole dell'Indonesia: Sumatra, Kalimantan, Sulawesi e Irian Jaya).
La deforestazione dell’Amazzonia è senz’altro quella che preoccupa maggiormente. Basti pensare che più del 40% della vegetazione tropicale del Brasile è stata abbattuta nel 2021.
Inversa, invece, è la tendenza in Europa: secondo quanto si legge sul sito del Parlamento Europeo, tra il 1990 e il 2020, le foreste sono aumentate del 10%.
Cosa si può fare contro la deforestazione? Le soluzioni
Quando parliamo di deforestazione ci riferiamo a un processo così ampio, e la cui inversione implica sforzi così grandi, che le soluzioni non possono certo provenire dal singolo cittadino. O meglio, è vero che ci sono cose che ognuno di noi potrebbe fare per migliorare le cose. Per esempio, potremmo tutti abbracciare abitudini diverse che implichino un minor consumo di carta, la scelta di prodotti sostenibili o la partecipazione a programmi di riciclo.
Il problema, però, non può essere risolto solo mediante lo sforzo individuale. È necessario che siano gli Stati a firmare accordi internazionali e supportare lo sviluppo di mercati sostenibili per invertire il processo. Da questo punto di vista, possiamo guardare al patto per il clima di Glasgow del 2021, firmato da 200 Paesi che si sono impegnati a invertire la marcia sul riscaldamento globale e sulle emissioni dei gas serra.
Per quanto riguarda l’UE, sono state introdotte diverse normative che hanno l’obiettivo di preservare le foreste. Per esempio, tramite l’introduzione di norme in materia di uso del suolo e silvicoltura. Nel 2023, inoltre, il Parlamento UE ha approvato nuove norme che obbligano le imprese a verificare che i prodotti venduti – in particolare olio di palma, cacao, soia, caffè o legname – non abbiano contribuito alla deforestazione.
Ciò che è certo è che l’impegno non è mai troppo per assicurare alle prossime generazioni, e a quelle che ora vivono sulla Terra, un futuro più pulito e sostenibile.
Vuoi fare anche tu qualcosa per il pianeta?