Nell'attuale panorama ambientale, la sostenibilità si è impostata come un faro guida che illumina le scelte quotidiane e le politiche aziendali. In questo contesto, la distinzione tra concetti come "riciclabile", "biodegradabile" e "compostabile" assume un'importanza cruciale. Questi termini, spesso utilizzati in modo intercambiabile, delineano sfere d'azione e impatti ambientali differenti. Ne parliamo in questo articolo, spiegando l'importanza di integrare tali pratiche nella nostra vita quotidiana e nelle politiche aziendali, per promuovere uno sviluppo sostenibile che salvaguardi il nostro pianeta per le generazioni future.

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Qual è la differenza tra riciclabile, biodegradabile e compostabile?

Qual è la differenza tra riciclabile, biodegradabile e compostabile?

Nell'attuale panorama ambientale, la sostenibilità si è impostata come un faro guida che illumina le scelte quotidiane e le politiche aziendali. In questo contesto, la distinzione tra concetti come "riciclabile", "biodegradabile" e "compostabile" assume un'importanza cruciale. Questi termini, spesso utilizzati in modo intercambiabile, delineano sfere d'azione e impatti ambientali differenti. Ne parliamo in questo articolo, spiegando l'importanza di integrare tali pratiche nella nostra vita quotidiana e nelle politiche aziendali, per promuovere uno sviluppo sostenibile che salvaguardi il nostro pianeta per le generazioni future.

Riciclabile, biodegradabile e compostabile: definizioni 

I tre termini - "riciclabile", "biodegradabile" e "compostabile" - sono spesso utilizzati indistintamente in contesti relativi alla sostenibilità, ma hanno significati diversi che è importante comprendere per adottare comportamenti più consapevoli.

Ecco una spiegazione di ciascuno. 

  • Riciclabile 
    Il termine "riciclabile" si riferisce alla capacità di un materiale di essere recuperato e trasformato in nuovi prodotti attraverso il processo di riciclaggio. Un materiale riciclabile può essere ritrattato, riprocessato e riutilizzato per creare nuovi oggetti. Tuttavia, è importante notare che il fatto che un materiale sia tecnicamente riciclabile non significa necessariamente che sarà effettivamente riciclato. Il riciclo dipende dalla disponibilità di infrastrutture e processi di riciclaggio adeguati, nonché dall'effettiva partecipazione e collaborazione degli individui nel separare e smaltire correttamente i materiali riciclabili.
     
  • Biodegradabile 
    Un materiale biodegradabile è in grado di decomporsi naturalmente nell'ambiente attraverso l'azione di microrganismi come batteri, funghi e altri organismi viventi. Questo processo di decomposizione può avvenire in un periodo di tempo variabile, a seconda del materiale e delle condizioni ambientali. Tuttavia, il termine biodegradabile da solo non implica necessariamente che il processo di decomposizione sia rapido o completo, né che il materiale si decompone in modo sicuro senza lasciare residui nocivi. Alcuni materiali biodegradabili possono richiedere condizioni specifiche per degradarsi completamente e possono lasciare dietro di sé residui dannosi per l'ambiente.
     
  • Compostabile 
    La compostabilità si riferisce alla capacità di un materiale di decomporsi completamente e in modo sicuro in un ambiente di compostaggio, producendo compost organico utilizzabile come fertilizzante per il suolo. I materiali compostabili sono progettati per degradarsi rapidamente e senza lasciare residui tossici, contribuendo a ridurre il volume complessivo dei rifiuti e supportando la produzione di nutrienti per il suolo. Tuttavia, affinché un materiale sia considerato compostabile, deve essere sottoposto a condizioni specifiche di compostaggio, come temperature e umidità controllate, e potrebbe non degradarsi efficacemente in ambienti diversi da quelli del compostaggio. 

Come sapere se un prodotto è riciclabile, biodegradabile o compostabile?

Per comprendere le caratteristiche di un prodotto e il suo impatto ambientale puoi osservare le specifiche riportate sull’etichetta o sul packaging

  • Per i materiali riciclabili solitamente troverai un simbolo di riciclo, come il triangolo con tre frecce o nastro di Möbius. Sugli imballaggi in plastica, ad esempio, nel triangolo c’è un numero o una sigla riferita al tipo di plastica impiegato. 
  • Per riconoscere i materiali biodegradabili non c’è un unico simbolo ufficialmente riconosciuto, ma sull’etichetta se ne possono trovare di diversi tipi, solitamente accompagnati dalla dicitura “biodegradabile”. Per fare qualche esempio, puoi pensare alla plastica biodegradabile, a prodotti in carta non plastificata e alle fibre naturali come il cotone. 
  • Anche per i materiali compostabili in etichetta non c’è un simbolo specifico: ve ne sono di diversi tipi accompagnati dalla scritta “compostabile”. Per fare qualche esempio, puoi pensare al PLA (acronimo di acido polilattico, una delle principali e più diffuse plastiche biodegradabili derivata da piante) e ai sacchetti per il compost.

Il vantaggio di scegliere materiali sostenibili

Comprendere la differenza tra riciclabile, biodegradabile e compostabile è fondamentale per adottare scelte sostenibili e ridurre l'impatto ambientale dei nostri consumi.
Mentre il riciclo mira a ridurre la quantità di rifiuti destinati alle discariche, il biodegradabile si decompone naturalmente nel tempo, ma non sempre in modo ecologico. Al contrario, il compostabile offre un ciclo di vita completo, trasformandosi in compost che può nutrire nuove piante.  

La scelta di utilizzare materiali sostenibili assume un ruolo cruciale nella lotta contro il cambiamento climatico. Ma bisogna ricordare che, per sfruttare i benefici ambientali offerti da questi materiali, è necessario smaltirli correttamente seguendo le indicazioni di riciclo o compostaggio locali. 

Ricorda che la scelta consapevole di materiali e prodotti può contribuire significativamente alla conservazione del nostro pianeta per le generazioni future.

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