Cos'è e come si effettua una prova di tenuta gas? Quanto costa e quando diventa obbligatorio farla? In questo articolo vediamo tutti i dettagli.

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Cos’è e quando fare la prova di tenuta dell’impianto a gas

Cos’è e quando fare la prova di tenuta dell’impianto a gas

Cos'è e come si effettua una prova di tenuta gas? Quanto costa e quando diventa obbligatorio farla? In questo articolo vediamo tutti i dettagli.

Prova tenuta impianto gas: cos’è 

L'impiego sicuro e affidabile del gas all'interno delle nostre case è una priorità fondamentale. È a questo che ci si riferisce quando si parla di prova di tenuta dell'impianto gas, un controllo cruciale per verificare l’efficienza e l’integrità del sistema di distribuzione del gas che arriva nelle nostre case. Il test ha l’obiettivo di assicurare che non ci siano perdite sul circuito o altri potenziali rischi. La prova di tenuta viene eseguita utilizzando strumenti e metodi che riescono a rilevare anche le perdite più impercettibili.

Come si fa una prova di tenuta impianto gas

La prova di tenuta dell'impianto a gas viene eseguita da un tecnico o un installatore qualificato che per effettuare la verifica dovrà misurarne la pressione.  

Ecco i passaggi del processo

  • Prima di iniziare la prova, l'alimentazione del gas viene completamente chiusa. 
  • Il tecnico deve poi porre a monte di ogni rubinetto degli apparecchi e del rubinetto del contatore generale dei tappi a garanzia della tenuta. 
  • Successivamente immette all'interno del sistema aria o altro gas inerte fino a raggiungere una pressione compresa tra i 100 mbar e 150 mbar. 
  • Dopo circa 15 minuti, ovvero quando la pressione si sarà stabilizzata, effettua una prima lettura tramite un manometro. A un quarto d’ora dalla prima lettura procederà a una seconda effettuando così un monitoraggio della pressione: una diminuzione significativa della pressione potrebbe indicare la presenza di una fuga di gas. Nella verifica tenuta di un impianto gas esistente i valori di perdita ammessi sono i seguenti: con una perdita inferiore a 1 dm3/h la tenuta è considerata idonea al funzionamento; con un valore compreso tra 1 dm3/h e 5 dm3/h la tenuta è idonea al funzionamento temporaneo,  sarà quindi obbligatorio l’adeguamento entro 30 giorni; se si verifica una perdita con valori superiori a 5 dm3/h la tenuta invece non è idonea al funzionamento, vuol dire che l’impianto è pericoloso e va messo fuori servizio. 
  • Nel caso di perdite, il tecnico procede a individuarle e ripararle per poi eseguire una nuova prova di tenuta che confermi che il sistema sia completamente sigillato. 
  • Se invece non ci sono perdite o altri malfunzionamenti la prova si può considerare conclusa con esito positivo. 

Al termine della verifica l'installatore dovrà compilare il modulo A/12 da rilasciare al cliente con la dichiarazione dell'eventuale esito positivo della prova. 

La verifica può essere effettuata con due diversi metodi.  

  • La verifica della tenuta con metodo indiretto viene effettuata tramite strumenti in grado di rilevare la caduta di pressione nell’unità di tempo nel caso di eventuali perdite: in questo caso le dispersioni dell’impianto in dm3 /h sono calcolate in relazione al volume dell’impianto. Per eseguire la verifica si utilizzano manometri ad acqua o apparecchi equivalenti di sensibilità minima pari a 1 P. 
  • La verifica della tenuta col metodo diretto consiste nella rilevazione delle perdite attraverso l’uso di strumenti capaci di rilevare direttamente la portata di gas disperso. La prova può essere effettuata con gas o con aria. 

Quando è obbligatoria una prova di tenuta

Rispondiamo ora ad una domanda frequente: quando è necessario effettuare una prova di tenuta degli impianti del gas?  

A stabilirlo è la normativa di riferimento che definisce anche i termini e i parametri entro i quali effettuare una prova tenuta. In genere viene richiesta per impianti domestici alimentati a metano o GPL dove gli apparecchi installati hanno tutti una singola portata termica inferiore a 35 kW (UNI 7129/08). Ecco tutti i casi in cui è necessario effettuarla. 

  • Quando viene installato un nuovo impianto a gas, quindi in presenza di una prima attivazione della fornitura del gas
  • Su impianti pre-esistenti ad esempio in caso di interventi di manutenzione, riparazione, rifacimenti parziali o sostituzione degli apparecchi per assicurarsi che tutto sia sigillato correttamente dopo l'intervento, oppure quando si riutilizzano impianti domestici inattivi da oltre 12 mesi. 
  • A intervalli regolari e definiti, ad esempio ogni dieci anni, per verificare l'integrità del sistema nel tempo. 
  • In presenza di una riattivazione della fornitura chiusa dal cliente, sospesa per morosità o temporaneamente per lavori svolti sulla rete dal distributore
  • Nel caso di persistente odore di gas

Il costo medio per la prova di tenuta di un impianto del gas oscilla tra i 60 e i 200 euro: la spesa varia in base alla regione in cui si vive, alla dimensione dell'impianto, alla complessità del sistema e al fornitore scelto.

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