Per assicurarsi che i propri termosifoni siano sempre prestanti ed efficienti, riducendo gli sprechi di energia e garantendo un’aria salubre in casa, è importante eseguire una corretta manutenzione, che si compone di interventi ordinari e straordinaria. In questo articolo vediamo in cosa consiste e cosa cambia tra la manutenzione dei caloriferi più moderni e quella dei vecchi termosifoni in ghisa.

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Cosa c’è da sapere sulla manutenzione dei termosifoni

Cosa c’è da sapere sulla manutenzione dei termosifoni

Per assicurarsi che i propri termosifoni siano sempre prestanti ed efficienti, riducendo gli sprechi di energia e garantendo un’aria salubre in casa, è importante eseguire una corretta manutenzione, che si compone di interventi ordinari e straordinaria. In questo articolo vediamo in cosa consiste e cosa cambia tra la manutenzione dei caloriferi più moderni e quella dei vecchi termosifoni in ghisa.

Manutenzione ordinaria termosifoni

Per garantire il corretto funzionamento dei caloriferi è importante eseguire regolarmente e con cura la manutenzione ordinaria, che include tutte le operazioni di pulizia come: 

  • spolverare, 
  • lavare, 
  • eliminare la ruggine.  

Si tratta di interventi di routine che richiedono modalità e strumenti diversi in base ai materiali di cui sono fatti i termosifoni: in ghisa o in alluminio
I primi sono i modelli più difficili da pulire e richiedono una manutenzione più frequente, i secondi invece, più moderni, presentano una superficie liscia e sono quindi più semplici da gestire.

1. Perché è importante spolverare i termosifoni

La manutenzione dei termosifoni inizia con la rimozione della polvere che si accumula sulla sua superficie e che favorisce la proliferazione di batteri e muffe dannose per la salute. La polvere, infatti, viene trasportata in giro dall’aria calda che tende a salire: in tal modo verrà respirata dalle persone presenti nell’ambiente. 

Lo sporco, inoltre, riduce l’efficienza dell’impianto e può causare un aumento dei consumi energetici.  

Per pulire i termosifoni basta un panno antistatico oppure, nel caso di radiatori in ghisa, uno scovolino per bottiglie o un aspirapolvere, strumenti ideali per raggiungere gli angoli più remoti come le parti retrostanti o gli spazi tra i vari elementi. L’operazione può (e dovrebbe) essere effettuata in qualsiasi periodo dell’anno, purché il radiatore non sia caldo. 

2. Come lavare i caloriferi

Il passaggio successivo consiste nel lavare i termosifoni, per impedire che lo sporco residuo ostacoli la diffusione del calore. È preferibile procedere al lavaggio quando l’impianto è spento e ci si prepara all’inverno. 

Sia per i vecchi radiatori in ghisa che per quelli in metallo sarà sufficiente munirsi di: 

  • una miscela di acqua e sgrassatore non aggressivo o altri detergenti neutri da spruzzare sulla superficie,  
  • panni i spugna per rimuovere lo sporco, 
  • stracci in microfibra per asciugare.  

Per proteggere il pavimento è consigliabile utilizzare dei fogli di giornale. Dopo aver eliminato le macchie più resistenti, si procede al risciacquo e successivamente all’asciugatura. In alternativa è possibile ricorrere ad una scopa a vapore che, grazie al getto e ai vari accessori, sanifica e arriva negli angoli più difficili da raggiungere.

3. Pulire i termosifoni dalla ruggine

L’ultima operazione di manutenzione termosifoni ordinaria consiste nell’eliminazione della ruggine che tende a formarsi con il passare del tempo o in seguito a perdite d’acqua. La ruggine può danneggiare la copertura o la cromatura del rivestimento. 

Per rimuoverla occorre munirsi di carta abrasiva o di una spazzola in ferro per grattare via la vecchia vernice. A questo punto non resta che togliere ogni residuo in eccesso e procedere alla smaltatura con i prodotti adatti, non tossici o corrosivi, e con l’aiuto di un pennello piatto per le parti frontali e laterali e di uno curvo per quelle interne.

Manutenzione dei termosifoni straordinaria

Dopo aver eseguito le varie operazioni di routine, è necessario dedicarsi alla manutenzione straordinaria dei termosifoni, da effettuare almeno una volta all’anno, di solito all’inizio dei mesi invernali, prima che l’impianto di riscaldamento entri in funzione. 

Comprende tre azioni principali: 

  1. lo sfiato dei termosifoni 
  2. la verifica della pressione dell’impianto 
  3. il controllo la quantità d’acqua 

Vediamoli nel dettaglio. 

1. Sfiatare i termosifoni 

Lo sfiato dei termosifoni è un’operazione che consiste nell’eliminare l’aria dall’impianto.  

  • Nei caloriferi in alluminio basta aprire lentamente (in senso antiorario) la valvola di sfiato facendo uscire l’aria e i detriti accumulati fino a quando non uscirà solo acqua. Dopo qualche secondo richiudere il rubinetto ruotandolo in senso orario e senza stringerlo troppo con il rischio di arrecare danni.  
  • Nei termosifoni in ghisa sprovvisti di valvole di sfiato, sarà un tecnico specializzato a togliere con la chiave preposta il tappo situato di solito sulla destra nella parte superiore dell’elemento. 

2. Verificare la pressione

L’altro intervento di manutenzione straordinaria dei termosifoni è la verifica della pressione dell’acqua che non deve mai essere inferiore a 1 bar

3. Controllare la quantità d’acqua

L’ultimo passaggio consiste nel controllo della quantità d’acqua in un impianto, che deve essere compresa tra 1 e 1,3 bar. Il valore è indicato sul manometro della caldaia.
Qualora sia insufficiente, basta aprire il rubinetto dell’acqua calda fino al raggiungimento dei valori desiderati. 

Chi deve effettuare la manutenzione dei termosifoni

Negli immobili in affitto la manutenzione ordinaria (come la pulizia regolare dei caloriferi o le piccole riparazioni) spetta all’inquilino, mentre la sostituzione termosifoni e tutti gli interventi di manutenzione straordinaria spettano al proprietario.  

È bene ricordare che pulire e spurgare regolarmente i termosifoni sono operazioni fondamentali per garantire un’elevata efficienza e un buon rendimento dell’impianto contribuendo a ridurre i consumi e le emissioni di CO2

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