Energia geotermica: definizione, vantaggi e svantaggi
Il calore proveniente dal nostro Pianeta può essere sfruttato per generare energia termica ed elettrica. Parliamo dell’energia geotermica che, come si deduce dal nome (geo= terra e thermos= calore), sfrutta il calore naturale della Terra, di cui l’uomo si è avvalso sin dalla Preistoria.
Continuando a viaggiare nella storia, la capacità di sfruttare il calore terrestre ci riporta anche alle terme degli antichi romani che testimoniano alcuni primi vantaggi dell’utilizzo delle fonti geotermiche. Oggi, l’energia geotermica costituisce, assieme all’eolico, all’energia solare e idroelettrica, una delle fonti rinnovabili sulle quali si muove la transizione energetica, nell’ottica di superare lo sfruttamento dei combustibili fossili e trovare alternative pulite e rinnovabili per la produzione di energia. A differenza di altri tipi di energie green, come il fotovoltaico o l’eolico, la diffusione dell’energia geotermica, soprattutto per l’impiego domestico, è molto minore in Italia rispetto ad altri paesi come Stati Uniti o Islanda.
Ma come funziona l’energia geotermica e quanto è diffusa nel mondo e in Italia? In questa guida, risponderemo a queste domande e offriremo anche un’analisi dei vantaggi e degli svantaggi di estrarre energia dal calore della Terra.
Energia geotermica: definizione e come funziona
L'energia geotermica è una forma di energia rinnovabile che sfrutta il calore proveniente dall'interno della Terra per generare energia termica ed elettrica. Questa forma di energia sfrutta il calore naturale prodotto dal decadimento radioattivo di materiali presenti nel nucleo terrestre e dalla lenta dissipazione del calore residuo dalla formazione del Pianeta.
Tutto questo è possibile grazie al lavoro delle centrali geotermiche, nelle quali il calore della Terra viene trasformato in energia elettrica. Perché questo sia possibile, è necessario studiare dei punti di estrazione per creare pozzi, di diverse profondità, attraverso i quali i vapori naturali possano risalire fino alla superficie.
Una volta risaliti, i vapori vengono convogliati verso una turbina che ha il compito di trasformarne l’energia cinetica in meccanica, per poi diventare energia elettrica per mezzo di un alternatore.
Sono 3 i tipi di sorgenti geotermiche esistenti:
- Sorgenti idrotermiche, le più sfruttate in ambito industriale, che non si trovano in grande profondità (parliamo di una profondità di circa 1.000-2.000 metri) che determinano il funzionamento dell’impianto geotermico a seconda che si tratti di fonti a vapore dominante o ad acqua dominante;
- Sorgenti geopressurizzate, profonde dai 3.000 fino ai 10.000 metri, dalle quali è possibile estrarre gas metano;
- Sorgenti petrotermiche, anche chiamate Hot Dry Rock, ancora più in profondità, formate da rocce calde, in assenza di acqua; costituiscono circa l’80% delle sorgenti sul nostro Pianeta, ma sono anche difficili da sfruttare, proprio perché inizialmente è necessario inserirvi l’acqua.
Energia geotermica: vantaggi e svantaggi
L’energia geotermica gioca un ruolo fondamentale nella transizione energetica, aggiungendosi al mix energetico di nuove fonti rinnovabili e pulite, in grado di ridurre le emissioni di anidride carbonica e sostanze nocive per il benessere del Pianeta.
È chiaro, dunque, che vi siano diversi vantaggi derivanti dallo sfruttamento del calore terrestre per la produzione di energia elettrica e termica. Come per molte altre fonti green, però, anche in questo caso, sono da analizzare anche gli eventuali contro dell’energia termica. C’è da dire, comunque, che l’ostacolo maggiore è costituito dai costi per la realizzazione degli impianti e che, in generale, l’energia geotermica presenta alcuni effetti negativi, ma marginali rispetto ai benefici.
Vediamo più da vicino sia i primi che i secondi.
Vantaggi dell’energia geotermica
I benefici derivanti dalla produzione di energia estratta dal calore terrestre sono diversi e includono:
- la produzione di energia dal calore della Terra che è una fonte inesauribile;
- la bassa emissione di gas a effetto serra a differenza delle fonti di energia tradizionali come il carbone, il petrolio o il gas naturale;
- doppio utilizzo dell’energia termica, la quale consente sia di generare elettricità sia di produrre riscaldamento;
- spazi modesti per la costruzione degli impianti geotermici che, a differenza delle grandi pale eoliche, sono senza dubbio più contenuti, dal momento che la maggior parte degli elementi si trova in profondità e solo una minima parte in superficie;
- la lunga vita degli impianti geotermici che possono durare fino anche a 80 anni, se parliamo di impianti di più recente costruzione. Cosa, questa, che consente anche di ridurre il periodo di ammortamento nel caso di impianti a uso domestico;
- ridotta manutenzione degli impianti grazie all’assenza di processi di combustione;
- silenziosità degli impianti che producono un rumore davvero irrisorio rispetto, per esempio, a quello derivante dall’attivazione di una pala eolica;
- riutilizzo degli scarti di produzione e riciclo del vapore;
- sviluppo dell’occupazione, anche più dell’eolico e del fotovoltaico.
Svantaggi dell’energia geotermica
Per quanto l’energia geotermica consenta di ridurre l’inquinamento e costituisca una fonte rinnovabile di energia, vi sono alcuni limiti che non consentono la sua capillare diffusione e che la rendono meno competitiva di altre fonti rinnovabili. Alcune motivazioni includono:
- la limitata disponibilità geografica, in quanto non tutte le regioni del mondo hanno accesso a risorse geotermiche economicamente sfruttabili. Alcune aree potrebbero essere troppo distanti o geologicamente inadatte per lo sfruttamento dell'energia geotermica;
- gli elevati costi di sviluppo iniziale per l’installazione di impianti geotermici che richiede la perforazione di profondi pozzi, per i quali sono richieste anche competenze tecniche specializzate;
- odori sgradevoli;
- impatto paesaggistico.
L’energia geotermica in Italia: maggiori produttori a livello europeo
Il nostro Paese è particolarmente legato all’energia geotermica. Basti pensare che il primo impianto geotermico è stato costruito proprio in Italia, più precisamente a Larderello, in Toscana, che oggi vanta il più grande impianto geotermico d’Europa.
L’Italia è senz’altro un Paese ricco dal punto di vista delle risorse geotermiche e per la presenza di un considerevole numero di sorgenti naturali di acqua calda.
Pur considerando il legame storico e geografico del nostro Paese con l’energia geotermica, e per quanto l’Italia si posizioni tra i primi tre paesi produttori a livello europeo, con Turchia e Islanda, l’energia derivante dal calore della Terra ha ancora un ruolo marginale all’interno del paniere italiano dell’energia, con poco meno del 2-5% del geotermico rispetto ad altre fonti rinnovabili.
Attualmente, la prima regione, per quanto riguarda la geotermia, rimane proprio la Toscana, ma la produzione di energia geotermica proviene anche dalle province di Pisa, Grosseto e Siena. Anche altre regioni italiane producono una certa quantità di energia geotermica, in particolare in Veneto, nel Friuli Venezia Giulia e in Emilia Romagna, ma anche in alcune regioni del Sud come in Campania e in Sicilia.
L’energia geotermica in casa
La geotermia costituisce una soluzione anche per il riscaldamento, il raffrescamento e la produzione di acqua calda sanitaria all’interno delle quattro mura domestiche.
Da questo punto di vista, il governo italiano ha anche messo a disposizione diversi incentivi per promuovere le nuove fonti di energia rinnovabili, in particolare attraverso i bonus edilizi.
Per quanto riguarda le applicazioni domestiche, per ricavare energia dal calore della Terra non sono necessarie sonde a grande profondità, il che significa anche prezzi più contenuti per l’installazione.
In Italia, come abbiamo visto, la diffusione di pompe di calore geotermiche non è ancora del tutto sviluppata, benché l’efficienza sia assicurata. Inoltre, impianti di questo tipo si possono rivelare anche particolarmente utili per elevare il valore dell’immobile sul mercato, specialmente in vista dei nuovi obiettivi europei che richiedono il raggiungimento della classe energetica E entro il 2030 e della classe energetica D, entro il 2033.
Tuttavia, rispetto ad altri impianti, l’installazione di un impianto a pompa di calore geotermica prevede dei costi ingenti, nonché lunghi tempi legati alla burocrazia e alle autorizzazioni necessarie.
È probabilmente per questi motivi (necessità di interventi specifici e costosi) che il geotermico si sta affermando di meno in Italia rispetto ad altre fonti rinnovabili di energia, come la produzione di energia elettrica mediante un impianto fotovoltaico, il quale sfrutta il sole per risparmiare sulla bolletta della luce e ridurre la dipendenza dalla rete elettrica nazionale.
L’energia geotermica contribuisce a contrastare il cambiamento climatico?
Nonostante la non ampia diffusione e gli ostacoli, specialmente per quel che riguarda i costi, l’energia geotermica rimane senza dubbio una fonte di energia green capace di contribuire, con le altre fonti rinnovabili e pulite, a contrastare il cambiamento climatico e alla transizione energetica in atto (progetto che vede protagonista anche ENGIE, con l’Obiettivo Net Zero Carbon entro il 2045).
Inoltre, il suo utilizzo contribuisce ad abbandonare le fonti di energia tradizionali che disperdono CO2 e altre sostanze nocive nell’ambiente. Basti pensare che per ogni kWh di energia geotermica è possibile risparmiare 260 grammi di CO2 rispetto a una centrale a gas, 705 grammi rispetto a una a petrolio e 860 rispetto a una a carbone.
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