Cause e conseguenze dell’emergenza siccità
Complice l’aumento delle temperature, il mondo oggi ha sempre più sete e sono molte le regioni del Pianeta che rischiano di rimanere a secco in un futuro non troppo lontano. Siamo in piena emergenza siccità, fenomeno dovuto a uno squilibrio del ciclo idrologico che causa l'inaridimento dei pozzi e dei bacini idrici di riserva. Ma quali sono le cause della crisi idrica che stiamo vivendo? Quali sono le conseguenze? Ne parliamo in questo articolo.
Cos’è la siccità
La siccità è uno dei fenomeni ricorrenti del clima e può verificarsi in tutte le regioni climatiche, sia in quelle aride che in quelle più umide. Da non confondersi con l'aridità, che invece è un fenomeno permanente e riguarda aree geografiche con scarsa precipitazione, la siccità può essere definita come una “carenza insolita e temporanea di disponibilità idrica causata dalla mancanza di precipitazioni (su un periodo di tempo esteso) e da una maggiore evaporazione” in aree normalmente caratterizzate da precipitazioni regolari.
Oggi il fenomeno è sempre più frequente: l’incremento delle temperature e la crisi climatica stanno aggravando la crisi idrica anche in Italia, un Paese tradizionalmente ricco d'acqua, che oggi è spesso a secco in molte zone dal Nord al Sud.
La recente siccità del Po, ad esempio, è la più grave degli ultimi 70 anni e, secondo i dati ISPRA del 2022, la disponibilità idrica media annua nell’ultimo trentennio si sarebbe ridotta del 19%.
L’impatto della siccità può variare a seconda delle caratteristiche del fenomeno:
- Durata
- Intensità
- Estensione Geografica
- Frequenza
- Inizio Lento
Cause emergenza siccità
Tra le principali cause alla base dello stato di emergenza siccità ritroviamo:
- il riscaldamento globale con temperature sopra la media anche fuori stagione
- l’inquinamento
- il cambiamento climatico (sulle Alpi i principali ghiacciai si stanno sciogliendo a una velocità sorprendente)
- le scarse precipitazioni (al netto di violenti e improvvisi fenomeni come le bombe d’acqua)
- dispersioni e spreco delle risorse idriche a causa della scarsa manutenzione degli impianti
- abusi: il prelievo massiccio di acqua per l'agricoltura, l'industria, l'energia e l'uso domestico che non permette a molte falde acquifere di ricaricarsi con la stesso ritmo con cui vengono prosciugate.
Stato di emergenza siccità: zone più a rischio
L’emergenza siccità colpisce in particolare alcune zone del Pianeta come il Sud America, l'Asia e l'Africa, dove la maggior parte della popolazione non dispone di quantità sufficienti d'acqua potabile.
- Molte zone del Corno d'Africa si ritrovano ad affrontare il sesto anno consecutivo senza pioggia: secondo il segretario dell'Onu Antonio Guterres circa 8 milioni e mezzo di persone in Somalia hanno bisogno di assistenza immediata e molti di loro emigreranno per sopravvivere.
- Mentre in Sud America fanno i conti con uno dei periodi di siccità più gravi da 60 anni a questa parte, il “granaio” del mondo in Argentina, secondo le stime aggiornate al marzo 2023, rischia di perdere tra il 40 e il 50% dei raccolti di grano e soia.
- La mancanza di risorse idriche però inizia a riguardare anche ampie zone dell’Europa.
- La siccità e la desertificazione sono un problema grave anche per l'Italia, dove almeno il 20% del territorio è a rischio di siccità estrema (dati Ispra 2022). Qui il 2022 è l’anno che segna il minimo nazionale anche in termini di precipitazioni, con un record di 719 mm: l’area più colpita è quella del Nord Ovest, dove i valori raggiunti sono anche inferiori a –50% rispetto alla media di lungo periodo. Una diminuzione elevata si registra anche nel Distretto delle Alpi Orientali, con un –28%.
Conseguenze dell’emergenza siccità
La siccità ha effetti a catena su diversi ambiti come agricoltura, allevamento, biodiversità, salute ed economia.
- L’agricoltura è uno dei primi settori a essere colpito: se prolungata infatti la scarsità idrica può alterare i livelli e le caratteristiche di corsi d’acqua, laghi e falde acquifere sotterranee, modificando gli ecosistemi naturali e compromettendo la biodiversità. Il degrado del suolo e la desertificazione che ne derivano, infatti, impattano sulla capacità delle piante di assorbire CO2 e sulla crescita di alberi e colture, favorendo gli attacchi da parte dei parassiti e alimentando gli incendi boschivi anche in zone tradizionalmente non a rischio.
- Secondo alcuni dati sui cambiamenti climatici pubblicati sul sito della Comunità Europea, in Europa gran parte dei 9 miliardi di euro di perdite provocate ogni anno dalla siccità “danneggia l'agricoltura, il settore energetico e l'approvvigionamento idrico pubblico”.
- In base ai monitoraggi Ispra aggiornati al 2022 l’agricoltura è il principale utilizzatore di acqua (circa il 60% delle risorse idriche disponibili), con un consumo di quasi 11,9 miliardi di metri cubi all’anno e l’Italia è uno dei Paesi che, più degli altri, ricorre all’irrigazione. Ma se i piccoli produttori per irrigare utilizzano acqua piovana, le grandi multinazionali sfruttano invece i bacini idrici in maniera incontrollata.
- Non è difficile immaginare come a risentirne sia tutta la filiera del settore alimentare come, ad esempio, quelle della carne che, per produrre mangimi e derivati, ha bisogno di impiegare tonnellate di acqua.
- La crisi idrica causata dalla siccità può portare alla riduzione della produzione agricola, causando problemi enormi per quei Paesi dove l’economia è basata principalmente sull’agricoltura. Secondo la Coldiretti il 2022 è stato un anno nero per le colture in tutta la Penisola con un calo stimato di 10 mila ettari delle semine di riso e un impatto economico e occupazionale non trascurabile. Nel 2022 il grano ha fatto registrare un calo del 15% delle rese alla raccolta, ma preoccupano anche la produzione di girasole, mais, e altri cereali. Per non parlare dei foraggi per l’allevamento degli animali e degli ortaggi o della frutta che hanno bisogno di acqua per crescere.
- L’emergenza siccità provoca inoltre gravi danni alla salute come:
- aumento della mortalità legata alle sempre più frequenti ondate calore;
- incremento delle malattie trasmesse da acqua e cibo sempre più contaminati;
aumento del rischio di incidenti derivanti da eventi meteorologici estremi (inondazioni, incendi e tempeste);
- interi settori produttivi a rischio non solo per l’impatto diretto sulla loro redditività, ma anche per la diminuzione delle condizioni di salute della popolazione e della salute sul lavoro (temperature più elevate sul posto lavoro). - Siccità vuol dire meno acqua non solo per usi civili, ma anche per le industrie con dirette conseguenze sulla nostra tavola con una minore qualità del cibo (dovuta ad esempio alla necessità di cambiare concimi o usare semi meno produttivi), un’alimentazione diversa e dai costi più elevati.
- Senza contare l’enorme rischio sociale per via di carestie e conflitti che si profilano legati alla scarsità di un bene sempre più raro e prezioso.
Uno scenario critico che richiede un intervento immediato di Governi e istituzioni, per generare una repentina inversione di rotta e contrastare le principali cause della siccità.
Tuttavia anche i singoli individui, nella propria quotidianità, possono contribuire a ridurre l’impatto sull’ambiente, ad esempio evitando gli sprechi, operando scelte più consapevoli e utilizzando energie alternative.
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