Smart Working: 4 consigli per ridurre i consumi di luce e gas
Il lavoro da remoto sta caratterizzando la vita professionale di tantissimi lavoratori e lavoratrici e, negli ultimi due anni, si è diffuso in tutti i settori in cui è possibile. A fronte dei benefici, tuttavia, non si può non considerare anche un inevitabile aumento in bolletta dei consumi in smart working. Ne parliamo in questo articolo.
Smart working: pro e contro
Nato come una misura emergenziale, il lavoro agile è diventato per molti la nuova normalità. Tra i tanti benefici – minor carico sui mezzi pubblici e sul traffico stradale, riduzione del pendolarismo e dei tempi “morti” degli spostamenti, risparmio sul carburante e diminuzione dell’inquinamento causato dai mezzi di trasporto privati – si affacciano anche le preoccupazioni dei consumatori per l’impatto sulle bollette che può avere il lavoro da casa, in particolare su quelle di elettricità e gas. Facciamo quindi chiarezza sui consumi in smart working e su come ridurre gli sprechi in modo che l’impatto sulle bollette sia il minore possibile.
Smart working: quanto incide sui consumi?
Quanto si spende di più di luce e gas lavorando da casa? Prendiamo in considerazione un nucleo familiare con due persone che lavorano da remoto con 2 computer portatili accesi per otto ore. Calcolando un costo medio dell’elettricità pari a 0.20 €/kWh, il consumo dello smart working nell’arco di una giornata è di circa 0,24 kWh, con un costo di 4,8 centesimi al giorno. A questi vanno aggiunti i consumi di uno schermo acceso otto ore al giorno, una TV per 5 ore e un router per 8 ore, e si arriva a una spesa giornaliera di circa 12 centesimi. Con una settimana lavorativa di 5 giorni, la variazione in bolletta dovrebbe essere quindi di circa 2 euro in più al mese, che possono arrivare a circa 3 euro con i rincari del primo trimestre del 2022.
Ai consumi dei dispositivi elettronici vanno aggiunti quelli della luce, che sarà accesa più spesso durante il giorno, quelli dell’elettricità per i condizionatori durante l’estate e quella del gas per riscaldare la casa durante l’inverno, oltre che per cucinare i pasti durante il giorno. Se infine la casa ha dovuto dotarsi di una connessione in fibra in grado di far connettere più dispositivi senza rallentamenti, i costi mensili per lo smart working possono alzarsi sensibilmente.
Come risparmiare sui consumi dello smart working?
- Circa il 10% dell’energia elettrica in un’abitazione viene consumata da dispositivi inattivi, ma collegati alle prese della corrente. Per diminuire questi sprechi, è consigliabile scollegare dalla rete elettrica tutti i dispositivi che non sono in funzione, come per esempio schermi, computer e televisori, e prevedere tempi di stand-by brevi per laptop e computer.
- Per minimizzare il consumo di energia per l’illuminazione, è una buona idea posizionare il proprio ufficio casalingo in una stanza ben illuminata, così da poter godere a pieno delle ore di luce naturale.
- Sostituire le lampadine tradizionali con alternative a led, ugualmente potenti ma più efficienti dal punto di vista energetico, può senz’altro aiutare a ridurre i consumi dello smart working.
- Soprattutto durante i più rigidi mesi invernali, un termostato intelligente aiuterà a regolare la temperatura in casa in modo da annullare gli sprechi senza dover rinunciare a un ambiente ben riscaldato e confortevole.
- Infine, per ridurre i costi in bolletta, è consigliabile passare ad un'offerta luce e gas più conveniente e adatta alle proprie rinnovate esigenze.