Biometano: cos'è e perché è un’energia verde
Dobbiamo muoverci verso un futuro fatto di energia sostenibile, andando via via a sostituire i combustibili fossili con delle fonti pulite e rinnovabili di energia. Quel che è certo è che, per coprire i fabbisogni energetici globali, è necessario mettere in campo diverse tecnologie, sfruttando al meglio ogni risorsa disponibile e sostenibile. Tra queste c'è il biometano.
Ma cos'è il biometano? Come viene prodotto? Che differenza c'è con il normale metano? E com'è attualmente la situazione relativa alla produzione di biometano in Italia? Ne parliamo in questa guida.
Cos'è il biometano?
Iniziamo con lo spiegare cos'è il biometano. Si tratta di una fonte di energia rinnovabile poco nota: parliamo di un gas pulito, naturale ed ecologico, il quale è ottenuto dalla purificazione del biogas per mezzo del processo di upgrading.
Viste le sue caratteristiche, si tratta di un tipo di carburante che non può essere trascurato per trasformare in realtà la transizione energetica.
- In questo processo, il ruolo del biometano può essere quello di favorire la decarbonizzazione del mondo dei trasporti, dal momento che potrebbe essere utilizzato come carburante pulito per i mezzi pesanti e per i mezzi leggeri, andando di fatto a sostituire il metano con delle emissioni quasi nulle.
- Va inoltre detto che il biometano può essere immesso nella rete nazionale o commercializzato anche in forma liquefatta, al pari del gas naturale, per essere usato anche per il riscaldamento o per l'industria.
Ma come viene prodotto il biometano?
Come si produce il biometano?
Visto cos'è il biometano e come può essere utilizzato nel processo di decarbonizzazione e di transizione energetica, può essere senza dubbio utile scoprire come questo particolare biogas viene prodotto.
- Tutto parte dagli impianti di biogas. Qui si trovano le biomasse di partenza, tra le quali si possono contare rifiuti organici urbani, biomasse agricole e biomasse agroindustriali (come escrementi animali, residui della lavorazione del legno, scarti di produzioni agro-alimentari).
- Le biomasse vengono trasportate, stoccate e preparate negli appositi depositi.
- A questo punto si dà il via al processo di digestione anaerobica. Durante questo processo le biomasse vengono degradate, con la conseguente produzione di biogas.
- Il biogas prodotto viene raccolto.
- A questo punto può avvenire la trasformazione in biometano, attraverso un processo che viene chiamato per l'appunto purificazione (o upgrading). Con questa operazione vengono eliminate dal biogas impurità come l'anidride carbonica, l'azoto e l'ammoniaca, così da ottenere un gas con un’alta concentrazione di metano.
Che differenza c’è tra biometano e metano?
Il biometano è quasi indistinguibile dal metano, ed è proprio per questo che può essere trasportato e utilizzato esattamente nello stesso modo. Il biometano è un biogas composto al 94-98% circa da metano. A fare la differenza è la soglia di anidride carbonica residua:
- dell'1% nel caso del biometano,
- del 35% nel caso del normale metano.
Ecco quindi che l'utilizzo del biometano permette di ridurre in modo drastico il rilascio di gas a effetto serra nell'atmosfera terrestre.
Viste tali caratteristiche, questo biogas purificato può essere considerato come un'ottima alternativa al gas e in generale ai combustibili fossili per tutte quelle attività umane che hanno e avranno grosse difficoltà a passare all'elettrificazione totale: si parla in primo luogo del mondo dei trasporti (e in particolare del trasporto merci) e dell'industria pesante.
Vantaggi e svantaggi del biometano
Visto cos'è il biometano e come viene prodotto, individuiamo nel dettaglio i pro e i contro dell'utilizzo di questo biogas.
Partiamo dai vantaggi del biometano.
- Permette di ridurre in modo importante le emissioni di gas serra relative all'utilizzo di un combustibile;
- Trasforma i rifiuti organici in risorse spendibili e, nel quadro della transizione energetica, persino preziose, dando un obiettivo virtuoso all'attività di smaltimento dei rifiuti;
- Permette di decarbonizzare settori come il trasporto di merci e l'industria pesante, i quali difficilmente possono puntare alle emissioni zero contando unicamente sull'elettrificazione;
- Il biometano si inserisce come un’utile alternativa all'interno del mix energetico rinnovabile;
- Consente di produrre del carburante rinnovabile ovunque, sapendo che le biomasse sono disponibili praticamente in qualsiasi luogo;
- Potendo essere prodotto localmente, il biometano consente di ridurre la dipendenza delle importazioni, diminuendo anche la mutabilità dei costi energetici;
- Per lo stesso motivo, il biometano consente uno sviluppo dell'economia locale;
- Permette di mettere in campo un modello completo di economia circolare, con l'energia prodotta dagli scarti.
Ecco ora gli svantaggi del biometano
- Non di rado la costruzione di impianti di biometano viene osteggiata dalla comunità locale per il timore legato all'emissione di cattivi odori;
- Gli impianti per la produzione di biometano richiedono molto spazio e, quindi, non è sempre facile trovare un'area libera per la costruzione della struttura necessaria;
- Le biomasse devono essere trasportate sul posto e questo, nel caso di distanze importanti, potrebbe vanificare almeno in parte la sostenibilità del progetto (per questo è importante posizionare gli impianti nei pressi di fonti di biomasse).
Il decreto biometano, in sintesi
Visti i vantaggi del biometano, non stupisce che il governo italiano stia cercando di incentivare la costruzione di impianti di produzione di questo particolare biogas.
A questo scopo è stato emanato il Decreto Biometano 2022 (introdotto con il decreto n. 240 del 15 settembre 2022 dal Ministero della Transizione Ecologica), il quale può essere idealmente inserito nelle misure introdotte per rispettare i termini definiti dal Green Deal europeo. In quest'ottica, il decreto biometano mette a disposizione dei fondi per la produzione di biometano, puntando a raggiungere 8,5 miliardi di metri cubi entro il 2030.
Nel dettaglio il decreto presenta un ammontare complessivo di incentivi pari a 1.730,4 milioni di euro, definiti dal PNRR e da considerarsi come contributi in conto capitale.
Nel concreto il governo si è impegnato a:
- supportare la riconversione e l'efficientamento degli impianti di biogas agricoli già esistenti,
- incentivare la costruzione di nuovi impianti,
- migliorare l'efficienza degli impianti agricoli esistenti per i quali non è possibile accedere alle misure di riconversione.
Gli impianti di biometano in Italia
Stando a una dichiarazione dell'Agenzia Internazionale dell'Energia (IEA), con biogas e biometano si potrebbe riuscire a coprire circa il 20% della domanda mondiale di gas. È dunque chiaro che ad oggi il mondo sta sfruttando solo una piccolissima parte del potenziale di questi particolari biogas.
Ma qual è la situazione nel nostro Paese?
Attualmente in Italia si contano circa 2.000 impianti di produzione di biogas, circa un decimo degli impianti attivi in Europa. Solo una piccolissima fetta di questi è attualmente impegnato nella produzione di biometano: si parla infatti unicamente di 27 impianti di biometano, per raggiungere una capacità complessiva di circa 25.445 metri cubi all'ora.
L'aspettativa è che, visti anche gli incentivi previsti dal decreto biometano, la situazione sia destinata a cambiare in fretta. Questo sapendo comunque che il settore del biometano nel nostro Paese è molto recente: basti pensare al fatto che solo nel 2020 sono entrati in funzione 11 nuovi impianti.
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