Il forno a microonde è un elettrodomestico molto diffuso che produce un effetto riscaldante tramite l’interazione con la materia di campi elettromagnetici emessi nello spettro delle microonde. Viene usato per riscaldare, cuocere o congelare cibi e bevande di tutti i tipi. Inventato in America negli anni '40 e brevettato poco dopo, il forno a microonde iniziò a essere pubblicizzato in Italia a partire dagli anni ‘80, per poi avere una diffusione di massa agli inizi degli anni duemila. Ma come funziona esattamente un forno a microonde, e in che modo questo incide sul suo costo di utilizzo? Andiamo a vedere i dettagli del funzionamento e i consumi del forno a microonde.

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Scopriamo di più sui consumi del forno a microonde

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Il forno a microonde è un elettrodomestico molto diffuso che produce un effetto riscaldante tramite l’interazione con la materia di campi elettromagnetici emessi nello spettro delle microonde. Viene usato per riscaldare, cuocere o congelare cibi e bevande di tutti i tipi. Inventato in America negli anni '40 e brevettato poco dopo, il forno a microonde iniziò a essere pubblicizzato in Italia a partire dagli anni ‘80, per poi avere una diffusione di massa agli inizi degli anni duemila. Ma come funziona esattamente un forno a microonde, e in che modo questo incide sul suo costo di utilizzo? Andiamo a vedere i dettagli del funzionamento e i consumi del forno a microonde.

Come funziona il forno a microonde

Alla base del funzionamento del forno a microonde c’è il magnetron, una valvola termoionica che produce le microonde che, a loro volta, fanno vibrare le molecole dell’acqua contenute in cibi e bevande. Queste trasmettono il loro movimento alle molecole vicine. Si ottiene così il riscaldamento del cibo.  

Dal momento che le microonde interessano solo le molecole d’acqua, tutti i materiali che non ne contengono non varieranno di temperatura: proprio per questo motivo un recipiente di vetro vuoto non si riscalderà al microonde, ma si riscalderà per conduzione se contiene del cibo o dell’acqua.  

Il funzionamento di un forno a microonde, dunque, è completamente diverso dai forni elettrici tradizionali, che impiegano delle resistenze che scaldano l’aria che, a sua volta, può essere ventilata all’interno della camera di cottura. Nei forni tradizionali, dunque, è l’aria calda a scaldare e cuocere gli alimenti. 

Consumo forno a microonde: cosa serve sapere

I consumi di ogni elettrodomestico dipendono dalla frequenza e dalla durata di utilizzo che ne facciamo ogni giorno, Consumi che cambiano quindi di casa in casa.  

Andiamo quindi a vedere qual è il metodo più rapido per calcolare il consumo elettrico del forno a microonde in base alle proprie abitudini di utilizzo. 

Innanzi tutto, abbiamo bisogno di conoscere due informazioni.

  1. Costo dell’energia per kWh. Il costo dell’energia per kWh può essere reperito sul contratto con il proprio fornitore di energia elettrica, o dedotto dalle bollette periodiche relative alla fornitura energetica. Se ci si trova ancora nel mercato tutelato, il prezzo dell’energia è definito dall’ARERA. In questo caso, consideriamo un prezzo lordo dell’energia di 0,433 euro per kWh.  
  2. Potenza elettrica dell’apparecchio. La potenza elettrica assorbita da un elettrodomestico viene espressa in Watt ed è indicata nel manuale o sull’imballaggio che accompagna l’apparecchio. In particolare, tutti gli elettrodomestici sono dotati di un’etichetta energetica, e la stessa indicazione potrebbe essere riportata anche in prossimità del cavo di alimentazione, dove viene indicata la potenza dell’apparecchio. 

Per quanto riguarda i consumi di un forno a microonde, è necessario ricordare che questo apparecchio è impostabile su diverse potenze e che la potenza utilizzata effettivamente nel microonde è inferiore a quella assorbita dall’apparecchio per il funzionamento. Parte dei Watt saranno infatti dissipati dal magnetron ed espulsi dall’elettrodomestico sotto forma di aria calda, mentre una quantità inferiore di potenza viene utilizzata per il funzionamento della lampadina del microonde, per il suo trasformatore, la ventola di raffreddamento, i circuiti di controllo e il motore che fa ruotare il piatto. 

Fatta questa importante premessa, possiamo dire che un forno a microonde standard assorbe circa 1100 W di potenza per produrre 700 W di potenza nel microonde. Prenderemo quindi questo valore come punto di riferimento per calcolare i consumi del forno a microonde. 

Quanto consuma un forno a microonde?

Andiamo adesso a rispondere alla domanda: quanto consuma il forno a microonde? 

Essendo un elettrodomestico che permette riscaldamento e cottura dei cibi in modo rapido, consideriamo un utilizzo giornaliero medio di 15 minuti.  

Effettuiamo quindi il seguente calcolo:  

  • Prendiamo la potenza in Watt del forno a microonde, considerando quella effettivamente assorbita (1100W) 
  • Moltiplichiamola per le ore di utilizzo nel lasso di tempo per cui vogliamo stimare il consumo 
  • Dividiamo il risultato per 1000, ottenendo così il dato in kWh del consumo 
  • Moltiplichiamolo per il prezzo per kWh della nostra fornitura di energia elettrica 

Ecco un esempio calcolo pratico del consumo su base annuale: 

  • 1.100W x 91 ore di utilizzo (circa 15 minuti al giorno in un anno) = 100.100W 
  • 100.100W / 1.000 = 100,1 kWh 
  • 100,1 kWh x prezzo per kWh della nostra fornitura di energia elettrica. 

Abbiamo così calcolato quanto consuma il nostro forno a microonde in un anno.

Forno elettrico o a microonde: consumi, vantaggi e svantaggi 

A questo punto ci si potrebbe chiedere quanto (e quando) convenga utilizzare il forno a microonde rispetto a quello elettrico.  

Come abbiamo visto, il consumo medio di un forno a microonde in un anno si aggira attorno ai 100 kWh mentre un forno elettrico, per lo stesso tempo di utilizzo, consuma attorno ai 173 kWh l’anno.   

A questi numeri bisogna aggiungere due importanti valutazioni sul forno a microonde: 

  • impiega in media meno Watt del forno tradizionale; 
  • è molto più rapido del forno elettrico, quindi, lavora per un tempo inferiore. 

Mettendo i consumi dei due tipi di forno a confronto e considerando questi aspetti, quello più conveniente per la cottura di ridotte quantità di cibo risulta quindi essere il forno a microonde. Se invece abbiamo molti cibi da poter cuocere contemporaneamente, la migliore soluzione potrebbe essere quella di usare il forno tradizionale. 

A queste considerazioni aggiungiamo anche che, come abbiamo visto, una delle variabili fondamentali nel calcolo dei consumi è il prezzo per kWh della propria fornitura di energia elettrica. Pertanto, se si desidera davvero risparmiare, oltre a scegliere l’elettrodomestico giusto da utilizzare, un passo importante da compiere è sicuramente quello di scegliere un’offerta luce conveniente e adatta alle proprie esigenze.

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