Cos’è il monitoraggio energetico e perché farlo
Con la crescente attenzione prestata al corretto utilizzo delle risorse, molte imprese stanno scoprendo che il monitoraggio energetico costituisce un’opportunità per risparmiare sui consumi e partecipare da capofila alla trasformazione ecosostenibile del mondo produttivo. Scopriamo allora che cos’è il monitoraggio energetico, quali aziende dovrebbero preoccuparsene e quali benefici può portare sul lungo periodo.
Che cos’è il monitoraggio energetico?
Il monitoraggio energetico è definito come l'atto di raccogliere dati sui consumi energetici, con l'obiettivo di gestire le risorse in modo efficiente e senza sprechi.
Esistono due modi per eseguire il monitoraggio energetico degli edifici, che siano uffici, fabbriche, palestre, strutture ricettive o punti vendita:
- con un controllo energetico spot, per avere dei dati una tantum sui consumi reali;
- oppure in modalità continua. Con un monitoraggio dell'energia continuo, i dati sui consumi possono essere comparati, analizzati e sfruttati per pianificare misure volte all’efficientamento energetico e verificarne successivamente i risultati.
Perché fare il monitoraggio dei consumi energetici
I sistemi di monitoraggio energetico permettono di acquisire informazioni preziose sulle risorse utilizzate, e forniscono gli strumenti indispensabili a rendere i consumi più efficienti.
Tenere sotto controllo la quantità e la qualità dei consumi aiuta a individuare gli sprechi e a spiegarli in maniera puntuale. Con questa consapevolezza, le imprese possono identificare le migliori opportunità di risparmio energetico che, sul lungo periodo, incideranno positivamente sui costi complessivi sostenuti dall’azienda.
Il monitoraggio del consumo energetico è importante da tempo, e lo diventerà sempre di più in futuro. Nell’ottica di una trasformazione sostenibile del mercato energetico, le aziende che faranno un uso virtuoso delle risorse saranno anche quelle che godranno di maggiori incentivi e sgravi fiscali, oltre che di un ovvio ritorno di immagine man mano che le questioni ambientali diventano sempre più centrali nel dibattito pubblico.
Il monitoraggio energetico è obbligatorio?
Il monitoraggio energetico è obbligatorio solo per alcune aziende.
A fare la diagnosi energetica sono tenute le imprese "energivore", ossia quelle che hanno consumi superiori a 1GWh/anno. Devono inoltre farlo le grandi aziende che contano più di 250 dipendenti e hanno un fatturato superiore a 50 milioni di euro. Queste realtà devono presentare la loro certificazione energetica ogni quattro anni, o rischiano multe fino ai 40.000 euro.
Il monitoraggio dei consumi energetici è tuttavia un’occasione anche per quelle imprese, grandi o piccole, che decidono di farlo su base volontaria, perché vogliono razionalizzare i flussi energetici, ottimizzare i contratti con i fornitori e fare un investimento su un futuro pienamente sostenibile, per loro e per l’ambiente in cui operano.