Come funzionano i contabilizzatori di calore
Sono piccoli dispositivi che misurano il calore emesso dal termosifone per calcolare il suo consumo effettivo ed eventualmente tenere sotto controllo i costi della bolletta. Dal 2017 i contabilizzatori di calore sono diventati obbligatori per legge negli edifici che utilizzano un sistema di riscaldamento centralizzato. Ecco come funzionano, quanto costa installarli e come si leggono.
Contabilizzatori di calore: cosa sono e a cosa servono
I contabilizzatori di calore, diventati ormai obbligatori nei condomini con sistemi di riscaldamento centralizzato, sono piccoli apparecchi elettronici installati sulla superficie dei radiatori negli appartamenti, per permettere di rilevare e misurare il calore emesso quantificando il reale consumo di energia e consentendo di ripartire le spese del riscaldamento condominiale tra gli utenti sulla base dell’effettivo consumo energetico della singola unità abitativa e non a seconda dei metri quadri dell’abitazione. Infatti, nonostante gli orari di accensione e spegnimento dei termosifoni siano gli stessi per tutti gli appartamenti, i singoli radiatori possono essere regolati autonomamente, grazie alle valvole termostatiche presenti su ogni termosifone. Ne consegue che, a prescindere dalle dimensioni dell’appartamento, chi è meno presente in casa tenderà a consumare meno.
Dare progressivamente ad ogni inquilino un’indicazione chiara e puntuale dei propri consumi reali, inoltre, lo aiuterà ad essere più consapevole del proprio fabbisogno e quindi ad avere maggiore responsabilità nella gestione del riscaldamento, contribuendo così a una riduzione degli sprechi energetici e a un conseguente risparmio in bolletta. Per questo motivo i misuratori di calore per termosifoni devono essere affidabili e precisi.
Come funzionano la contabilizzazione di calore
Ma cerchiamo di capire meglio cos’è un contabilizzatore di calore e come funziona.
- Sulla parte posteriore del dispositivo è presente una piastra in materiale conduttore che, una volta a contatto con il calorifero, ne rileva la temperatura trasmettendo al misuratore i dati relativi al consumo. In alcuni casi i contabilizzatori di calore registrano il calore emesso tramite un’ampolla posta sempre sul retro: il calore emesso dal radiatore fa evaporare il liquido contenuto nell’ampolla, il consumo verrà a questo punto calcolato misurando il livello di evaporazione.
- Nella parte anteriore dell’apparecchio invece si trova un rilevatore che registra la temperatura della stanza. I dispositivi sono dotati infatti di un sistema a due sensori, per cui il primo misura la temperatura del radiatore e il secondo quella dell’ambiente esterno.
Il consumo viene calcolato sulla base della differenza tra le due temperature (radiatore e ambiente) rilevate e registrate costantemente. Al momento dell’installazione i contabilizzatori vengono tarati sulla base della potenza termica effettiva del radiatore, senza possibilità di modificare i parametri una volta impostati.
Come si leggono i contabilizzatori di calore
Le informazioni raccolte dai misuratori vengono trasmesse direttamente al fornitore d’energia, quindi non è necessaria, sebbene consigliata, la lettura da parte dell’utente.
Sulla parte anteriore di ogni contabilizzatore si trova un display che segnala di volta in volta la quantità di energia consumata. Le sonde interne rilevano il calore emesso dai radiatori e procedono successivamente a quantificare il consumo energetico di ogni termosifone. Ogni dispositivo è alimentato da una batteria integrata, per farlo funzionare non è necessario quindi collegarlo a una presa di corrente.
Per leggere i consumi basterà cliccare sul tasto centrale, posto in genere al di sotto dello schermo. I dati rimangono memorizzati nell’apparecchio fino all’anno successivo. La lettura dei contabilizzatori di calore del condominio consente al singolo utente di verificare il proprio consumo di energia, quello annuale e dei mesi precedenti.
Ma come si legge un misuratore di calore?
I contabilizzatori, tramite radio o Wi-Fi, comunicano i dati raccolti ad una centralina, che a sua volta li trasmette a un server centrale dove vengono archiviati.
La trasmissione e di conseguenza anche la lettura può avvenire in due modi:
- senza trasmissione (contabilizzatori elettronici): in questo caso i dati non vengono inviati telematicamente, quindi toccherà al tecnico leggere sul display del dispositivo di ogni abitazione la quantità di energia consumata per poi resettare il sistema e riavviarlo.
- trasmissione unidirezionale o bidirezionale (contabilizzatori radio): nel primo caso il misuratore trasmette autonomamente i dati ad un dispositivo di raccolta installato all’interno del palazzo con una frequenza temporale preimpostata. La trasmissione avviene solo negli orari programmati e per effettuare la lettura il tecnico della compagnia fornitrice di gas dovrà recarsi in loco, ma non avrà bisogno di entrare nei singoli appartamenti. Nel secondo caso invece (bidirezionale), il contabilizzatore è settato in modo da ricevere i dati specifici del radiatore, può essere inoltre interrogato e inviare il conteggio della lettura solo quando chiamato. La lettura può avvenire quindi da remoto e non sarà necessaria la presenza di tecnici sul posto, né la costruzione di un sistema di registrazione dati nel palazzo.
Contabilizzatori di calore: normativa
I contabilizzatori di calore sono obbligatori per tutti quei condomini che usano un impianto di riscaldamento centralizzato.
- Dal 2017 inoltre, contabilizzare i consumi di riscaldamento e di acqua calda sanitaria prodotta dai condòmini in un edificio dotato di riscaldamento centralizzato, è diventato un obbligo di legge tramite il D.lgs. n. 102/2014.
- Dall’estate dello stesso anno è inoltre obbligatoria anche l’installazione sui termosifoni di valvole termostatiche tramite le quali è possibile regolare la potenza e la temperatura del radiatore sulla base delle proprie esigenze. Quelle più smart, dotate di controllo elettronico, offrono all’utente anche la possibilità di programmare accensione e spegnimento dei caloriferi.
Valvole termostatiche e contabilizzatori di calore consentono così a ciascun inquilino di gestire il riscaldamento in base ai propri fabbisogni, pagando solo quello che viene effettivamente consumato.
Ma cosa succede a chi non installa i contabilizzatori nella propria abitazione?
Il decreto in questo senso è molto chiaro e non lascia scampo, prevedendo delle sanzioni per tutti i condomini inadempienti, che vanno dai 500 euro sino ad un massimo di 2500 euro. Possono ritenersi esenti dall’adempimento della norma tutti coloro per i quali l’installazione non risulti efficiente in termini economici o sia dimostrata l’impossibilità tecnica di installarli.
Contabilizzatori di calore: prezzi
Il costo medio di un contabilizzatore di calore si aggira intorno ai 50 euro per ogni singolo termosifone ma può arrivare facilmente ai 150 se, ad esempio, è dotato di sensori da remoto, memorizzazione giornaliera dei dati e possibilità di visualizzare lo storico mensile.
I misuratori di calore però non sono eterni: ogni 10 anni è necessario procedere alla loro sostituzione. Generalmente è compito dell’amministratore di condominio occuparsene e, d’accordo con i condomini, avviare una sostituzione collettiva, che permette di ottenere spesso uno sconto dalla ditta installatrice.
Per risparmiare ulteriormente è possibile sfruttare gli sgravi fiscali previsti dalla normativa. Le due tipologie principali di agevolazioni attualmente utilizzabili per chi acquista sistemi di termoregolazione sono l’Ecobonus per l’efficienza energetica al 65% e il Bonus ristrutturazioni al 50% con un limite di spesa detraibile fino a un massimo di 30 mila euro.
- La detrazione del 65% può essere sfruttata solo a condizione che insieme ai contabilizzatori si modifichi l’intero impianto o una parte, utilizzando una caldaia a condensazione di classe A, oppure generatori di aria calda a condensazione, micro-generatori, generatori ibridi, pompe di calore ad alta efficienza. In alternativa, si può optare anche per un impianto geotermico a bassa entalpia.
- Nel caso in cui invece i contabilizzatori vengano installati senza gli interventi previsti dall’Ecobonus (sostituzione parziale o integrale dell’impianto di climatizzazione invernale), le spese sono ammesse alla detrazione del 50% per le ristrutturazioni edilizie.
Contabilizzatori di calore: vantaggi
Ecco alcuni dei principali vantaggi derivanti dall’installazione dei contabilizzatori di calore.
- Bollette più eque e leggere. Uno dei principali vantaggi dei contabilizzatori di calore è la possibilità di calcolare esattamente i consumi individuali di calore per ciascuna unità abitativa all’interno in un edificio con riscaldamento centralizzato. La suddivisione dei costi in base alla metratura, invece, potrebbe generare situazioni ingiuste in cui gli utenti con appartamenti più grandi pagano più, anche se il consumo effettivo è inferiore. I contabilizzatori, invece, permettono di dividere i costi in base al consumo reale e non ai metri quadri dell’abitazione.
- Risparmio energetico. Ogni utente è responsabile dei propri consumi e avrà un maggiore interesse nell’ottimizzarli, a beneficio dell’ambiente e dei costi in bolletta.
- Tracciabilità dei consumi. I dati forniti dai contabilizzatori di calore sui consumi di ciascuna abitazione, possono essere utilizzati dagli utenti o dall’amministratore per monitorare e analizzare i consumi nel tempo e individuare eventuali perdite di calore o inefficienze nel sistema di riscaldamento.
Nel complesso i contabilizzatori di calore garantiscono trasparenza, equità , risparmio energetico e facilitano la gestione dei sistemi di riscaldamento centralizzati, contribuendo ad una maggiore efficienza e sostenibilità .
Vuoi risparmiare sui consumi condominiali?